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Archivio Storico Curiosità e notizie Un collegio, tante culture: convittori e integrazione.
Curiosità

Un collegio, tante culture: convittori e integrazione.

I Collegi della Compagnia di Gesù sono caratterizzati da una lunga tradizione di integrazione tra studenti di origini diverse e dal dialogo tra le loro culture, ripercorriamola attraverso alcuni esempi presenti nelle fonti dell’archivio storico della Provincia EUM.

Nei collegi della Compagnia di Gesù studiavano convittori provenienti da diversi Stati, ricordiamo che prima del 1861 non esisteva l’Italia Unita ed essi erano considerati: sudditi del Regno di Napoli, sudditi dello Stato Pontificio, sudditi dell’Impero Austro Ungarico, anche se dimoranti nei confini di quello che sarebbe stato uno Stato Unitario solo molti decenni dopo.

Lo studio delle carte dei Collegi dimostra una grande mobilità dei convittori: ricordiamo che il conte di Trapani fu inviato presso il Nobile Collegio di Roma della Compagnia di Gesù, non in quello di Napoli, proprio per dargli la possibilità di vivere in un altro territorio e venire a contatto con ragazzi provenienti da altri stati: romani, ma anche lombardi, francesi. Non fu il solo, dai registri degli alunni dei diversi collegi delle Province, emergono decine di casi simili, convittori di differenti classi sociali inviati dalla famiglia in una scuola situata lontano dal luogo d’origine, spesso proprio in un altro Stato.

Il collegio di Loreto – che abbiamo già ricordato per aver ospitato un giovane scolastico di nome Angelo Secchi alle prese con l’insegnamento della fisica – nacque per la formazione degli studenti illiciri, ovvero provenienti dalla Penisola Balcanica.

Già nel XVI secolo, l’Istituto accolse anche i convittori locali: piceni, umbri, marchigiani, prendendo la definizione di Collegio Illirico-Lauretano.

Presso questo collegio, ancora nell’Ottocento, troviamo cognomi di convittori di origine albanese, croata, serba.

Spostandoci a pochi chilometri da Roma, presso il Collegio dei Nobili di Mondragone troviamo un consistente nucleo di convittori maltesi, di cui abbiamo anche una fotografia, si ricordano i nomi di Paolo, Giuseppe e Geraldo Strickland, De Martino di Malta, Galen, Francesco Chappell.

Sono numerosi i convittori stranieri inviati dalle proprie famiglie in un collegio della Compagnia di Gesù, lontano dalla propria città dove spesso ne esisteva uno, con la volontà di porre i ragazzi a contatto con culture diverse in un territorio diverso.

La diversità ed il confronto con altre culture, dunque, sono sempre stati considerati un valore aggiunto nei collegi della Compagnia di Gesù sia dai genitori dei convittori che dai gesuiti.

In foto i piccoli convittori maltesi a Mondragone.

Maria Macchi