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Torino. Istituto Sociale: borse di studio per studenti “bisognosi e meritevoli” o stranieri

“Qui si entra gratis”: è questa l’iscrizione che Sant’Ignazio voleva fosse apposta all’ingresso delle scuole dei Gesuiti.

Il suo desiderio era infatti quello che le scuole della Compagnia di Gesù fossero accessibili a tutti perché tutti potessero prendere parte alla grande avventura educativa che esse proponevano: costruirsi come persona e contribuire a costruire il proprio mondo. Così i Gesuiti nel XVI secolo accettavano di aprire una scuola solo se “fondata”, solo cioè se prima avessero trovato benefattori che finanziassero l’istituzione educativa. Per esempio, a Torino, nel 1575 Aleramo Beccuti, con l’aiuto di altri benefattori, tra i quali il noto Duca Emanuele Filiberto, diede vita alla fondazione che permise il sorgere del primo collegio dei Gesuiti a Torino.

Oggi certamente la situazione è molto cambiata, ma è bello riprendere in forma rinnovata questa intuizione dei primi gesuiti. Perché le loro scuole, le scuole come quelle della rete GesuitiEducazione, non devono essere aperte a tutti coloro che intendono beneficiare della loro proposta educativa? Perché in un periodo di crisi educativa esse non possono rilanciare, in modo aperto e libero, il loro servizio ai giovani e il loro ideale educativo profondamente fiducioso delle risorse dell’uomo, della sua possibilità di cambiare e cambiarsi e di costruire un mondo più umano intorno a sé?

Di fronte a tutto questo l’Istituto Sociale di Torino ha cercato di fare qualcosa e di riprendere le antiche intuizioni e di adattarle al contesto attuale, secondo le proprie possibilità. In particolare, negli ultimi anni, è nata, dal nome di una generosa benefattrice, la Fondazione Felicita Gallesio, volta a favorire l’accesso alla proposta educativa e formativa dell’Istituto Sociale a ragazzi meritevoli e in situazioni economiche svantaggiate attraverso l’assegnazione di borse di studio. Così questa Fondazione offre un validissimo sostegno all’Istituto. Nello stesso tempo, tuttavia, essa pone una questione più ampia, politica, nel bel senso della parola, cioè che dovrebbe coinvolgere tutti. Si tratta di rilanciare ancora la questione in un contesto come quello italiano, l’unico in Europa che non riconosce nessun sostegno economico alla scuola cattolica. Occorre ribadire con forza che questa situazione non è giusta, perché penalizza tante famiglie e tanti ragazzi.

Per questi motivi, il 20 febbraio è uscito il bando per la presentazione delle domande per borse di studio per il prossimo anno scolastico 2013/14. Secondo il Regolamento della Fondazione: “Ogni anno è bandito un concorso per l’assegnazione di borse di studio, denominate “Borse di studio Felicita Gallesio”, per rendere possibile ai giovani e alle loro famiglie, senza alcuna distinzione di ceto sociale e senza alcuna preclusione, la frequenza dell’Istituto Sociale di Torino della Compagnia di Gesù e per favorire una scelta formativa fondata sui valori dell’uomo, considerati alla luce del Vangelo, secondo lo specifico progetto educativo dell’Istituto. Il numero di borse di studio è determinato annualmente dal Consiglio Direttivo della Fondazione e comunicato attraverso uno specifico bando”.

Nel corrente anno scolastico, inoltre, una innovativa e concreta forma di apertura a studenti stranieri, provenienti anche da altri Continenti, realizzata all’Istituto Sociale, costituisce una ulteriore implementazione di quella forma di “apertura agli altri” e di integrazione culturale e civile promossa e auspicata nella spiritualità e pedagogia ignaziana, nonché presente in tutti i documenti educativi delle scuole e dei Collegi della Compagnia di Gesù nel mondo.

Queste iniziative costituiscono pertanto un importante sostegno a uno dei compiti più urgenti come l’educazione delle nuove generazioni, nonché di promozione di alti valori di libertà e civiltà in campo civile, sociale e religioso.


 

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