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Torino: accoglienza condivisa per il progetto “A braccia aperte”

Pienamente operativo il progetto “A Braccia Aperte”, che permette di accogliere una famiglia siriana di 4 persone, prima rifugiatasi in un campo profughi della valle della Bekaa, in Libano, e arrivata in Italia a Settembre 2019 attraverso i corridoi umanitari.

Il progetto prevede di accogliere e sostenere per circa due anni la famiglia, aiutandola nel cammino di inserimento e di integrazione, fino a rendersi indipendente anche economicamente.

Peculiarità di questo percorso è di non essere sostenuto da un’unica associazione o ente, ma da diversi gruppi e singoli che hanno unito le loro forze in un progetto comune: da un’idea iniziale di alcuni membri della Comunità di Vita Cristiana / Lega Missionaria Studenti (CVX/LMS) di Torino, la proposta è stata prima estesa ai gruppi costituenti il GeLaTo (Gesuiti e Laici per Torino, tavolo di coordinamento costituito fra la Comunità dei Gesuiti di Torino ed i gruppi di laici di ispirazione ignaziana presenti sul territorio), ed in seguito, tramite il passaparola, ad amici e conoscenti.

In pochi mesi le dichiarazioni di disponibilità dei volontari e dei sostenitori economici si sono dimostrate sufficienti per decidere di avviare concretamente il progetto e dare il via all’accoglienza della famiglia.

L’accoglienza si realizza anche grazie alla cooperativa Mediterraneo ONLUS, espressione della Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, che con il suo appoggio permette ai circa cinquanta sostenitori economici di accedere alle agevolazioni fiscali per le donazioni.

Una segreteria di una dozzina di persone coordina una quarantina di volontari che accompagnano la famiglia  nel processo di inserimento e di integrazione. I bambini hanno cominciato a frequentare la scuola materna, ed i genitori inizieranno a breve i corsi di Italiano presso il CPIA. Nel frattempo una équipe di insegnanti volontari sta fornendo i primi rudimenti di italiano a genitori e figli, nell’attesa di affrontare la sfida più grossa: l’ingresso  nel tessuto lavorativo italiano.

Info e contatti: a.braccia.aperte.siria@gmail.com

 

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