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Sp ignaziana.Incontro annuale a Sassone

Dal 4 al 6 febbraio 2011 si è svolto presso la casa “Il Carmelo” di Sassone l’incontro annuale dei gruppi di spiritualità ignaziana, avente come tema “L’elezione”. L’incontro conclude  un ciclo di tre convegni dedicati al discernimento e all’elezione secondo i principi di Sant’Ignazio di Loyola. Le conferenze sono state tenute da P. Germán Arana s.j., superiore della Pontificia Università Gregoriana di Roma ed esperto di EE.SS. Quest’anno hanno partecipato oltre ottanta persone, a testimonianza del crescente interesse verso questo appuntamento annuale. La diversità di esperienze e di provenienze ha consentito un ricco scambio nei gruppi di studio, in un clima particolarmente fraterno. Grande riconoscenza e profondo affetto hanno caratterizzato il saluto dei partecipanti al P. Arana, che a giorni ritornerà in Spagna, dove è stato inviato dai superiori a svolgere la sua missione apostolica. Il P. Pino Piva SI, nuovo coordinatore della pastorale degli EE.SS. designato dalla Compagnia di Gesù, ha confermato l’intenzione di continuare a porre questo appuntamento annuale come momento fondamentale di confronto di tutti coloro che si interessano di Esercizi Spirituali ignaziani.

Il tema scelto per il 2011 per l’incontro dei gruppi di spiritualità ignaziana è stato l’Elezione. P. Arana ha svolto i suoi interventi analizzando e commentando il testo di Ignazio.
Il candidato ideale degli esercizi è colui che deve fare una scelta di vita; aiutarlo a farla bene, cioè secondo il Signore, è importante non solo per il singolo, ma anche per le persone con cui avrà a che fare nel corso della sua vita. A questo serve il processo di purificazione, che porta a prendere le distanze dalle cose di questo mondo (indifferenza ignaziana), e introduce ad una progressiva “cristificazione” dell’esercitante il quale, facendo suoi i criteri e i gusti del Signore, può decidere con cuore libero e disponibile uno stato di vita. P. Arana sottolinea così che l’elezione, più che un processo razionale di elaborazione dei “pro” e dei “contro”, è l’intuito di un cuore convertito, che a partire da una relazione pazientemente coltivata, sceglie per consonanza al cuore del Signore. Per questo si può parlare di vera e propria scelta solo dopo gli Esercizi di prima settimana e della vita di Gesù a Nazareth, nonché dopo la “giornata ignaziana” con le tre meditazioni strutturali. La libertà del cuore, infatti, è la condizione di base per un buon discernimento sul proprio stato di vita. Questa è l’elezione fondamentale, ma non l’unica. Il discepolo del Signore vive la sua esistenza in uno stato di “elezione permanente”, in cui tutte le altre piccole scelte vengono prese in base a questa vocazione di base e con lo stesso criterio.
P. Arana è passato infine ad esaminare i tre tempi di elezione. Il primo è quello paradigmatico di ogni vocazione – luce e chiarezza profonda e indubitabile – ma è un dono di Dio e come non tale non lo si può esigere. Il secondo è quello migliore per le scelte importanti, “immutabili” perché, attraverso l’alternarsi delle consolazioni e delle desolazioni, l’esercitante giunge a comprendere quale è la strada che il Signore gli indica. Il terzo modo, che Ignazio sembra riservare alle scelte mutabili, consiste in un’analisi delle ragioni pro e contro le diverse opzioni e alla successiva ponderazione di tali motivazioni per concludere con una sufficiente certezza circa ciò cui si è chiamati a scegliere. Nel corso della vita avviene che, col passare del tempo, si giunga ad una convinzione molto simile a quella di primo modo. Da giovani, infatti, si prendono le proprie strade in base a tante ragioni; col passare degli anni, facendo esperienza del Signore, si arriva a comprendere in modo sintetico, semplice ma profondo, la verità della scelta fatta nel Signore e solo per Lui.

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