Passa al contenuto principale
Gesuiti
Gesuiti in Italia, Albania, Malta e Romania
News
Gesuiti News Curia generale Sosa: “Costruire una cultura della cura”
Curia generale

Sosa: “Costruire una cultura della cura”

Dare il meglio in questo momento è prendersi cura della propria vita spirituale, della vita dei diseredati, dei giovani, del creato: il seminario via web tenuto dal padre Generale

La pandemia ha accelerato la trasformazione della vita umana, evidenziato l’importanza della cura in molte dimensioni della vita e al tempo stesso la negligenza nel corso dei decenni accumulata nelle relazionati tra gli uomini, con la natura, con Dio. Dare il meglio in questo momento è, declinando discernimento e Preferenze Apostoliche Universali, prendersi cura della propria vita spirituale, della vita dei diseredati, aumentati in modo esponenziale, dei giovani, del creato.

È quanto ha sottolineato p. Sosa SJ in apertura del seminario via web, tenutosi il primo maggio in inglese (e il giorno prima in spagnolo) in riferimento alla lettera su “cura apostolica e cura personalis” inviata a tutta la Compagnia lo scorso 25 marzo.

Una moneta ha due facce, non le nostre vite: vita e missione, sono intimamente connesse in a life mission” sottolinea, rispondendo ad alcune delle domande poste dai circa 700 connessi dalle diverse comunità ed opere sparse nel mondo.In questo tempo particolare per tutti l’invito a “ritornare alla cura di sé, degli altri, del creato, così intimamente connesse, evitando il rischio della cura dell’opera disgiunta da quella della persona e della sua vocazione specifica”.

Un tempo di pandemia che “induce a prendere in considerazione le relazioni di responsabilità reciproche, anche in termini di salute nelle comunità. Una situazione particolare che ben evidenzia l’importanza della connessione tra i due aspetti”. E nel superare questo pericolo anche i laici sono chiamati a prendersi cura delle persone, anche dei gesuiti stessi. Le donne in particolare, in forza della loro specifica capacità di percezione. “La missione è più grande della Compagnia, più grande della Chiesa. Non possiamo ridurla”. La collaborazione resta la grande sfida, “in particolare lì dove i cattolici sono una minoranza e i collaboratori non sono cristiani. Un’annuncio da portare loro con la testimonianza, sul modello delle prime comunità cristiane”.

“Ascoltare lo Spirito” è l’invito “non l’idea migliore, per poi discernere la volontà di Dio per quella realtà, al servizio della missione, per riconciliare ciascuno, riconciliare il mondo”. Ritrovare, ma insieme, la Speranza e la visione del futuro “in particolare con i giovani capaci di vedere con occhi nuovi”.

Per il post pandemia tra le sfide principali – Sosa indica il ripristino della democrazia: “Riconsegnare la responsabilità alle persone perché ciascuno lo sia realmente dell’altro, per il bene comune. Senza veri cittadini non è possibile avere vere democrazia. L’anno ignaziano alle porte” ha concluso “ci aiuterà a crescere nella capacità di discernimento. Se comprendiamo meglio il modo in cui Dio ha guidato Ignazio potremmo forse andare più in profondità e comprendere come guida le nostre vite e le nostre missioni”. 

Il testo del Padre Generale in italiano

Per visualizzare il webinar in inglese, cliccate qui

Ultime notizie
Esplora tutte le news