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Scutari. La scuola che accompagna i giovani albanesi verso il futuro

Nella settimana dall’11 al 15 marzo al Liceo “Ate Pjetër Meshkalla” di Scutari, in Albania, si è svolta la consueta visita “di accompagnamento” da parte di una équipe coordinata da P. Vitangelo Denora (Delegato per i collegi della Provincia d’Italia e di Albania) e composta da P. Massimo Nevola, Rossana Carmagnani, Gianluca Vignola, Francesca Argenti e Marie-Thérèse Michel.

L’obiettivo di questi incontri annuali (detti appunto “di accompagnamento”) è quello di incontrare tutte le componenti della scuola (dal Direttore degli Studi, alle Vicedirettrici, all’Amministratore, ai Responsabili della pastorale e delle tecnologie, al Consiglio degli alunni e dei genitori), per accompagnarli nella lettura del cammino compiuto, dei loro punti di forza e delle potenzialità ancora da esprimere al meglio, indicando alcuni possibili percorsi di sviluppo e di miglioramento, secondo la prassi tipica del processo di revisione e valutazione della pedagogia e della spiritualità ignaziana.

Attualmente il Liceo Meshkalla ha oltre 530 studenti (numero che, con l’entrata “a pieno regime” della nuova scuola e della riforma, aumenterà presumibilmente fino a 630) e ha aperto da poco la nuova sede, ancora in parte in costruzione. Parlando con il consiglio degli alunni e dei genitori ben si coglie il motivo per cui la scuola è costretta a respingere molte delle numerose richieste di aspiranti alunni per i quali ancora non c’è posto. La convinzione è unanime: a differenza di tutte le altre, questa scuola prepara i ragazzi a costruire un futuro migliore. I punti di forza sono l’alta qualità dell’insegnamento, lo stile relazionale dei docenti e della direzione, le loro qualità umane e accademiche, il grande lavoro che la scuola richiede che, se in alcuni momenti è percepito come una grande fatica, esso è soprattutto riconosciuto come un passaggio fondamentale per “fortificarsi”, in ordine a obiettivi importanti da raggiungere con il gusto della fatica e dell’entusiasmo.

Dalla visita di accompagnamento è anche emerso come la “diversità” di questa scuola sia una incredibile ricchezza ed una immensa opportunità di dialogo e di crescita che si presenta a tutta la rete delle scuole GesuitiEducazione, dove proprio le diversità concorrono a comporre l’identità forte di un organismo sempre più esposto alle grandi sfide del XXI secolo.

La permanenza a Scutari dell’équipe non si è limitata alle occasioni d’incontro e di colloquio con le componenti dell’istituzione scolastica: di altissimo valore sono stati anche i tre momenti di formazione condotti da Loreta Toma, responsabile dell’ufficio psicopedagogico della scuola, sotto la supervisione di Rossana Carmagnani, sulla praelectio e la cura personalis, due aspetti cardine del Paradigma Pedagogico Ignaziano. Per la prima volta dall’inizio del lungo percorso di formazione dei docenti il tesoro della tradizione ignaziana è stato raccolto ed elaborato da formatori locali, che quindi si faranno portatori e garanti della continuità di un cammino dal valore inestimabile e di una ricchezza storica così elevata da non dover essere perduta per nessun motivo. È stato molto emozionante vedere come lo spirito del Paradigma Ignaziano sia vivo e palpitante nelle parole e negli entusiasmi dei formatori e dei docenti.

Testimone preziosa di queste esperienze di formazione è stata Marie-Thérèse Michel, responsabile europea per le scuole dei gesuiti, che con la sua presenza ha ancor più consolidato i legami tra l’Albania e la dimensione europea della formazione portando la sua testimonianza come coordinatrice e responsabile del JECSE.

 

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