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Scuole. Tutti insieme per augurarsi buon anno

“Hangout”. Una nuova misteriosa parola circola da settimane tra le scuole dei Gesuiti d’Italia e Albania, in un susseguirsi di prove, collegamenti, microfoni, web-cam, e PC. Collegare insieme per più di un’ora in una sorta di gigantesca videoconferenza quasi 3.000 persone tra studenti e insegnanti, sparsi in 7 scuole dell’Italia e dell’Albania e in più anche una casa-famiglia a Sighet in Romania, utilizzando uno strumento innovativo e gratuito (l’hangout di Google, appunto): questo è quanto è avvenuto la mattina di venerdì 4 ottobre, alle ore 11 tra le scuole della rete GesuitiEducazione, che in questo modo si sono scambiate vicendevolmente un saluto e gli auguri di buon anno scolastico, rivivendo il bel momento dell’udienza da Papa Francesco.

Proprio nel giorno della festa di San Francesco, mentre il Papa si trovava in visita ad Assisi, noi ci siamo riuniti e, dopo un video sull’udienza del 7 giugno, ogni Istituto ha “avuto la linea” per 3 minuti, rivolgendo il suo messaggio a tutti gli altri: c’è chi ha cantato una canzone, chi ha offerto una testimonianza, chi ha preparato un video e chi una poesia o un mazzo di fiori.

“L’evento è stato davvero eccezionale e bellissima è stata l’idea di farci gli auguri tutti insieme ricordando la visita dal Papa – commenta la prof. Montemurro del Sociale di Torino – Tre anni fa le medie del Sociale si erano collegate via radio con la Stazione Spaziale Internazionale e l’emozione era stata davvero immensa. Ebbene, durante la giornata di venerdì ho riprovato la stessa emozione, pur rimanendo “sulla terra”.

“Indubbio è stato l’interesse di noi alunni nel confrontarci con altre realtà scolastiche simili alla nostra – racconta Luca, studente al Massimo di Roma – Iniziative come queste fanno toccare con mano che gli istituti dei Gesuiti non sono fra loro così diversi. Ovviamente, le strutture, i luoghi, le persone cambiano, ma c’è uno spirito che ci accomuna: non studiare solo per noi stessi, ma anche e soprattutto per essere un domani utile agli altri”.

“Andrea (Sarubbi) che si sbraccia e gesticola appassionato, padre Tata in prima fila in attesa di declamare la sua strofa,  ragazzi di ogni età e qualche genitore intrufolato, tutti zitti zitti ad ascoltarvi – ricorda con simpatia la prof. Novelli del Massimo di Roma – Non vorrei sembrare esagerata, ma, adesso che è finito, l’hangout già un po’… mi manca! A presto compagni di cavi, microfoni, schermi e reti ethernet”.

 

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