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Scuole. Docenti ignaziani sulla via dell’arte

“Discipline e apporto valoriale al profilo dell’alunno ignaziano: la ricchezza dell’espressione artistica”. Questo il titolo del seminario svoltosi a Roma dal 21 al 23 novembre riunendo docenti di Arte, Religione, Lettere, Filosofia e anche una docente di Musica, che svolgono il loro servizio nelle diverse scuole ignaziane della rete GesuitiEducazione. La particolarità di questo seminario,organizzato e condotto dall’équipe Cefaegi, è stato l’apporto essenziale e molto arricchente del  P. Jean Paul Hernandez con alcuni membri del gruppo “Pietre Vive“. Partendo dalle esperienze già in attuazione nei Collegi,  l’obiettivo era quello di cogliere tutta la forza che viene da una disciplina come la Storia dell’Arte, in relazione alle altre discipline, nel  concorrere al percorso educativo e formativo degli Studenti dei Collegi ignaziani. Un grande aiuto è venuto proprio dalle visite guidate alla Chiesa del Gesù, a S. Ignazio e alla Basilica di S. Clemente. L’esperienza del vedere, ascoltare contemplando opere d’arte, accompagnati da una riflessione “spirituale” che andava ben oltre le note tecniche e le informazioni turistiche abituali, hanno risvegliato in tutti il desiderio di approfondire conoscenze bibliche, teologiche, filosofiche, storiche…  facendo toccare con mano un’interdisciplinarietà che l’Arte contiene in maniera naturale.

Nel riprendere il lavoro più laboratoriale i docenti hanno già individuato alcuni aspetti fondanti che ben si inseriscono nelle competenze del “Profilo” dell’alunno ignaziano, ma anche suggerimenti in vista di programmazioni che coinvolgono la varie discipline. Il lavoro in Rete, che è punto di arrivo e di partenza per il cammino dei Collegi, in questa occasione si è ulteriormente aperto ad altre esperienze ignaziane sul territorio come quella del gruppo “Pietre Vive” che hanno saputo comunicare insieme  alla loro competenza grande  passione ed entusiasmo.

“Questa esperienza – racconta Anna – può essere declinata come una nuova metodologia di approccio allo studio, ad esempio nel lavoro d’équipe, nell’attenzione alle esigenze dell’altro e, più in particolare, nell’allenamento all’osservazione di un’opera d’arte”.

“Quando lo “spazio sacro” dell’incontro con Dio – continua Mariachiara – ti rivela in modo nuovo l’incanto della sua bellezza e ti regala una nuova via per immaginarlo, desiderarlo, per abitarci non da straniero ma da figlio tanto amato, allora hai fatto davvero un’esperienza”.

 

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