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A San Luigi si formano gli operatori del Mediterraneo

I corsi per questa nuova figura culturale e pastorale partiranno in ottobre

L’“Operatore per la valorizzazione e la pastorale dei beni culturali del Mediterraneo” è una nuova figura di impegno culturale e pastorale che la Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia della Pontificia Facoltà Teologica di Napolisezione San Luigi, intende proporre e definire per il prossimo anno accademico.

Il Mediterraneo è stato individuato come tema specifico del biennio 2017/2018 e 2018/2019: “Nel bacino del Mediterraneo s’incontrano e scontrano la civiltà mediorientale e africana e quella occidentale che, pur se segnate da profonde diversità, sono caratterizzate da una straordinaria e spesso convergente ricchezza di tradizioni culturali, di civiltà, credi, testimonianze artistiche, etc.”, spiega il direttore della ScuolaPino Di Luccio SJ, decano della sezione San Luigi della Pontificia Facoltà.

“È muovendo da queste risorse, e in particolare dalle espressioni artistiche, nella molteplicità delle sue espressioni, – aggiunge il condirettore Giorgio Agnisola – che si vuole intraprendere un percorso di formazione che abbia come obiettivo specifico lo studio in una prospettiva teologica delle risorse artistiche e culturali del Mediterraneo, sullo sfondo della storia delle civiltà e delle identità religiose di ieri e di oggi, così da creare competenze e sensibilità nuove in una Chiesa, soprattutto locale, concretamente e consapevolmente aperta alla cultura del dialogo”.

Sul sito della Scuola (www.scuolaarteteologia.it) è leggibile l’intero programma (le lezioni si svolgeranno a Napoli nella sede di viale Sant’Ignazio di Loyola 51) ed è possibile formalizzare l’iscrizione online.

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