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Roma. Al Gesù, per il Bicentenario, benedetta la Pala dell’artista Safet Zec

Un artista che potesse raccontare “il manifesto della Compagnia” attraverso una Deposizione, a duecento anni dalla Ricostituzione. Così i gesuiti si sono rivolti a Safet Zec, bosniaco, che ha prodotto la Pala che oggi è centro della cappella della Passione nella chiesa del Gesù, a Roma. Papa Francesco, quando il 27  l’ha benedetta, dopo la liturgia di Ringraziamento per il Bicentenario della Ricostituzione della Compagnia, “si è fermato a lungo a contemplare l’opera”, ha detto il rettore della chiesa, padre Daniele Libanori SJ.

Nella presentazione alla stampa, che si è tenuta oggi, il critico francese, Pascal Bonafoux, ha dichiarato che  Safet Zec ha due qualità che richiamano l’anniversario celebrato: “L’umiltà,  nell’aver accettato una committenza che ha posto dei limiti alla sua libertà artistica; e il coraggio di fare un’arte fuori dal tempo”, capace di emozionare, segno spirituale nell’oggi.  “La caratteristica dell’opera di Safet Zec”, ha aggiunto il critico Giandomenico Romanelli, “dal punto di vista delle emozioni è una grande generosità e, dal punto di vista tecnico, uno strepitoso controllo degli strumenti della pittura”.

Per la circostanza negli spazi della sagrestia della chiesa del Gesù, attigua alla Cappella, è stata allestita una mostra temporanea (sarà aperta fino a fine ottobre), che raccoglie i lavori preparatori e gli studi di Safet Zec per la Pala.

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