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Roma. L’impegno della Gregoriana nel campo dei beni culturali

In una recente lettera ai professori e docenti del Dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa, il Rettore della Pontificia Università Gregoriana, P. François-Xavier Dumortier SJ, ha riaffermato il «profondo significato» e la «grande importanza» del Dipartimento come servizio offerto dall’Università a tutta la Chiesa per una formazione approfondita nel campo della conoscenza, salvaguardia e valorizzazione dei suoi Beni Culturali. Fra le ragioni del rinnovato impegno della Gregoriana nella formazione di operatori nel campo dei Beni Culturali della Chiesa, vi sono «l’importanza della memoria del passato e della conoscenza del nostro patrimonio cristiano; l’opportunità di un dialogo con il mondo della cultura e, non di meno, l’opportunità di una evangelizzazione attraverso una vera comprensione dei Beni Culturali della Chiesa».
P. Nuno da Silva Gonçalves SJ, nominato nuovo responsabile del Dipartimento, sottolinea il desiderio di offrire una formazione generale – ma completa – alla lettura cristiana dell’opera d’arte, talora delimitata al solo approccio tecnico.
La proposta accademica del Dipartimento di Beni Culturali della Gregoriana – scandita nei tre cicli formativi di Baccellierato, Licenza e Dottorato – non intende porre in secondo piano gli aspetti tecnici imprescindibili per una preparazione scientifica, garantita anzi dalla nutrita presenza di docenti con un’ampia esperienza professionale, oltre che accademica. Vuole tuttavia completarli attraverso una solida base di contestualizzazione teologica non meno necessaria per una comprensione complessiva e globale dell’arte in ambito ecclesiale. L’arte cristiana nasce infatti con uno specifico scopo catechetico e con precise funzioni liturgiche dalle quali non si può prescindere per intenderne correttamente il significato e rispettarne pienamente la valorizzazione.
«L’80% del patrimonio artistico europeo – conclude P. Gonçalves – riguarda la cultura cristiana. Attraverso il richiamo universale della bellezza e dell’esperienza estetica, all’interno della Chiesa l’arte sta riscoprendo quest’oggi la propria finalità evangelizzatrice quale ponte di riavvicinamento con tanti che hanno perduto il rapporto con la fede».

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