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Gesuiti News Roma. Le sfide per la Compagnia, viste dall’Italia
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Roma. Le sfide per la Compagnia, viste dall’Italia

Le indicazioni della recente Congregazione Provinciale a quella Generale, che si terrà alle fine del 2016

Uscire. Formare. Consolare. Sono i tre verbi, emersi dalla Congregazione provinciale, che la Provincia di Italia indica alla Compagnia come risposta alla domanda del padre Generale circa le tre sfide maggiori che il mondo di oggi pone ai gesuiti.

Chiamati a uscire

“Sentiamo di nuovo forte l’appello dello Spirito ad abitare le frontiere. Questo invito ci interpella personalmente: ogni gesuita sia chiamato a vivere l’esperienza missionaria nella precarietà, per condividere la situazione della maggior parte delle donne e degli uomini d’oggi. Sarà questa esperienza a costituire il punto di partenza per la riflessione sulle culture, via per il dialogo e la pace”.

Immersi nella fragilità

“Il tempo attuale mette in crisi la persona in quanto tale, nella debolezza della propria identità affettivo-sessuale, in quella delle relazioni, delle appartenenze e dei punti di riferimento. Immersi in questa fragilità, come gesuiti sentiamo forte l’appello alla formazione delle coscienze. Il Re eterno ci invita a un ministero colto che sia capace di riconoscere e promuovere la bellezza anche laddove sembra nascondersi”.

Chiamati da Dio Padre a consolare

“Noi gesuiti ci riconosciamo come uomini liberati che hanno fatto l’esperienza della misericordia. Uomini che vivono in un mondo attraversato dalla violenza, dalla marginalità e dalla cultura dello scarto. La consapevolezza della personale esperienza di Dio come Padre, ci spinge al ministero della consolazione (Formula Instituti) per “portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista e la libertà agli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore” (Lc 4,18-19)”.

Postulato

Durante la Congregazione inoltre è stato approvato il seguente Postulato (cioè una proposta di riflessione che viene posta all’attenzione della Congregazione Generale).

“Stimolati dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, in vista di un più qualificato servizio del Regno di Dio, per far fronte allo smarrimento del volto misericordioso di Dio, che è lo specifico della rivelazione cristiana e alla necessità di giungere sempre meglio preparati all’incontro con tradizioni religiose non cristiane e all’impatto con la cultura secolarizzata, si chiede alla Congregazione Generale di affrontare con uno specifico decreto la questione del Primo Annuncio della fede in Gesù Signore, sia ad gentes, sia nelle società non più cristiane, esortando i provinciali a organizzare corsi specifici sia nell’ambito della formazione permanente dei gesuiti e dei laici con cui collaboriamo sia nel piano degli studi degli scolastici sul Primo Annuncio della fede cristiana, valorizzando al massimo tutte quelle proposte già presenti nelle Province relative al kerygma e alle sue modalità di trasmissione nei diversi linguaggi ed esperienze, con attenzione ai contesti del mondo di oggi.

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