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Roma. La “Carta” per l’ambiente verso Parigi 2015

Un documento sul cambiamento climatico come sfida etica e politica, un appello per chiedere alla politica passi concreti contro il riscaldamento globale, in vista della Cop21 di Parigi (30 novembre-11 dicembre 2015): si intitola “Cambiamento climatico: la sfida etica e politica” il testo che sarà presentato mercoledì 7 ottobre a Roma al Senato dalla Rete nazionale dei Centri per l’Etica Ambientale (CepEA), di cui fa parte Aggiornamenti Sociali.

La Rete nazionale dei Centri per l’Etica Ambientale riunisce alcune realtà italiane impegnate nel richiamare la centralità dei temi legati all’ambiente e alla sostenibilità, per promuovere un nuovo umanesimo ecologico capace di intrecciare la custodia dell’ambiente con quella delle relazioni interumane, nonché l’attenzione alle future generazioni. La rete è promossa da: Aggiornamenti Sociali, Centro Culturale San Benedetto – Monastero di Siloe, Centro di Etica Ambientale – Bergamo, Centro di Etica Ambientale – Parma, Centro studi sulle culture della pace e della sostenibilità – Università di Modena, Fondazione Lanza.

Il documento Cambiamento climatico: la sfida etica e politica intende far emergere nel dibattito politico l’importanza della questione etica nella definizione di un patto per il clima in vista dei negoziati all’ormai imminente Conferenza Onu di Parigi. L’obiettivo è anche portare all’attenzione del Governo e del Parlamento italiano alcune richieste molto precise. «La Cop21 – spiega il position paper – è un’occasione troppo importante: non possiamo lasciarcela sfuggire senza passi qualificanti».

Il testo si concentra dunque sulle criticità che il nostro Paese vive con riferimento al riscaldamento globale: dissesto del territorio, calo della produttività agricola, flussi migratori crescenti sono questioni apparentemente scollegate ma che trovano invece il loro filo conduttore proprio nella sottovalutazione dell’allarme ambientale e delle sue conseguenze globali.

Uno sguardo etico, sottolinea il documento, fa comprendere come un clima vivibile non sia «un elemento accessorio per la vita civile, ma componente imprescindibile del bene comune; è anzi uno di quei beni comuni globali che solo un’azione sinergica contro il degrado può tutelare. La cura della nostra casa comune, anche rispetto al mutamento climatico, costituisce quindi un impegno che esige un agire condiviso».

L’incontro del 7 ottobre si svolgerà nella Sala Caduti di Nassirya del Senato, alle ore 13.30  e sarà presieduto dal sen. Gianpiero Dalla Zuanna, della Commissione Ambiente del Senato. Introdurranno i lavori il sen. Giuseppe Marinello, presidente della stessa Commissione, e l’on. Stella Bianchi, presidente di GLOBE Italia. Dopo la presentazione del position paper da parte di Matteo Mascia, della Fondazione Lanza, e di Chiara Tintori, di Aggiornamenti Sociali, ne approfondiranno i contenuti Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli – Servizio dei gesuiti per i rifugiati in Italia, e Maurizio Tira, presidente del Coordinamento nazionale delle Agende 21 locali.

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