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Roma. La Somalia a Civiltà Cattolica

Più di sessanta persone il 7 novembre si sono ritrovate nella suggestiva Sala della Musica alla Civiltà Cattolica per assistere alla conferenza “La rinascita della Somalia?”, organizzata insieme all’Institute for Global Studies (IGS). Tra i partecipanti all’incontro emigrati somali, professori universitari, giornalisti, studenti, religiosi. P. Antonio Spadaro SJ, direttore di Civiltà Cattolica, ha aperto i lavori sottolineando la rilevanza della politica internazionale per la rivista più antica d’Italia.
Tema principale del dibattito è stato il nuovo governo somalo guidato dal presidente Hassan Sheikh Mohamud. Il primo a essere eletto in modo regolare e plebiscitario dal parlamento dopo oltre vent’anni di guerra civile. Dopo lunghi negoziati e incontri – è l’analisi di Nicola Pedde e Marco Massoni dell’IGS -, “si comincia a intravedere una luce alla fine del tunnel”. Criticità e drammi restano comunque all’ordine del giorno, basti pensare che “sono 1,5 milioni gli sfollati all’interno della Somalia e 1 milione i rifugiati scappati in Kenya”.
La professoressa Annarita Puglielli, direttore del Centro Studi Somali dell’Università Roma Tre, ha posto l’accento sul tema dell’educazione. “Lo sviluppo in Somalia, così come in ogni parte del mondo, ha bisogno di formazione. Su questo punto la cooperazione italiana potrebbe fare molto». P. Luciano Larivera SJ, redattore che segue gli avvenimenti internazionali per il quindicinale, ha infine fatto qualche esempio dell’impegno della Compagnia di Gesù nel continente africano. «L’Africa è una delle nostre cinque priorità”, ha detto P. Larivera. “Guardando all’Italia cito il lavoro del Magis, la nostra ong, e del Centro Astalli, sede italiana del Jesuit Refugee Service”.

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