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Al Gesù si collabora per “Lavoro di padre!”

Alla vigilia della festa di san Giuseppe lavoratore la Provincia d’Italia ha promosso al Gesù di Roma un’iniziativa per riflettere, pregare, celebrare la paternità e il lavoro con il santo sposo di Maria. Tanti i gesuiti coinvolti a vario titolo.

“Ma cos’è questo bazar?» dice un padre gesuita un po’ sorpreso, entrando al Gesù. È domenica pomeriggio, e come sempre tanti turisti entrano ed escono per visitare la chiesa nel cuore di Roma, ma si capisce subito che c’è qualcosa di speciale, si vede che c’è più gente del solito. Guardando meglio si notano i poster e i volantini con la scritta “Lavoro di padre” e l’immagine di due mani che stanno modellando un largo vaso. Un gruppetto di ragazzi in camicia bianca accoglie con un sorriso chi entra, dando un volantino e invitando a unirsi all’iniziativa: «Puoi salire alle camerette per un concerto di musica, oppure se ti interessa l’arte puoi andare alla cappella della Santa Famiglia dove i ragazzi di Pietre Vive stanno facendo delle visite…».
È il 30 aprile, vigilia della festa di san Giuseppe lavoratore, e la Provincia d’Italia si attiva per riflettere, pregare, celebrare la paternità e il lavoro con il santo sposo di Maria. Sono tanti i compagni gesuiti coinvolti a vario titolo. Diversi sono presenti “in video” nelle interviste proiettate in continuo nella sala ipogea (p. Giovanni Cucci sj, p. Emanuele Iula sj, p. Federico Lombardi sj, p. Vincent Magri sj, p. Gaetano Piccolo sj, p. Antonio Spadaro sj, p. Giuseppe Trotta sj, ma anche Leonardo Becchetti, Stella Morra, Eva Osterman e il vescovo di Bologna, Matteo Zuppi). P. Pino Piva jr sj anima tre momenti di preghiera nella cappella dell’Assunta (con Fabrizio Natali sj, Daniele Ferron sj e Andrea Bonavita sj alla musica). P. Vincenzo Anselmo sj e Andrea Monda riflettono sulla paternità “tra Abramo e il cinema” nell’antica sacrestia. In contemporanea nella sala Assunta si parla di migrazioni e rifugiati con p. Alessandro Manaresi sj, Luigi Territo sj e un rifugiato del Centro Astalli. P. Beppe Bertagna sj è pronto a dirigere una dinamica attiva tra figli, genitori e nonni. Nelle pause tra le diverse attività il maestro Daniele Proni offre un concerto d’organo con musiche di Frescobaldi, Zipoli e Händel.
«È una bellissima iniziativa, ma non si può fare tutto!» si lamenta con un sorriso larghissimo una signora della parrocchia di San Saba che è venuta apposta per l’iniziativa. Sì, bisogna scegliere, rischiare di perdere qualcosa. Così le famiglie e i gruppi d’amici si separano, qualcuno va alle camerette per ascoltare i Falconieri Ensamble e i Luz y norte, qualcuno si ferma nella sala Ipogea, poi durante la pausa gli uni raccontano agli altri quello che hanno sperimentato. Alle 16, per aprire le attività di “Lavoro di padre” erano intervenuti p. Vincenzo D’Adamo sj (rettore della chiesa) e mons. Gianrico Ruzza (vescovo del settore Roma-centro). Alla conclusione, prima dell’Eucaristia delle 19, il padre provinciale, Gianfranco Matarazzo, ha proposto un momento di preghiera ignaziana a partire dalla figura di San Giuseppe. L’iniziativa è stata coordinata dai tre ultimi ordinati della Provincia d’Italia, il diacono Salvatore Collura sj e i presbiteri Matteo Suffritti sj e Claudio Zonta sj (ordinati da mons. Matteo Zuppi il giorno prima in Sant’Ignazio). Senza la generosità e l’entusiasmo degli amici del MEG (coordinati da Cristiano Laino sj) quest’avventura non sarebbe stata possibile.

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