Passa al contenuto principale
Gesuiti
Gesuiti in Italia, Albania, Malta e Romania
News
Gesuiti News Giovani Roma. Arte e spiritualità, giovani, Pietre Vive e Taizé
Giovani

Roma. Arte e spiritualità, giovani, Pietre Vive e Taizé

Dal 28 dicembre al 2 gennaio scorso si è svolto a Roma il 35esimo raduno europeo di Taizé. Più di 40.000 giovani di varie confessioni cristiane si sono incontrati per pregare, riflettere e condividere fede, sogni, ferite. Ma anche per scoprire i luoghi del primo cristianesimo e il patrimonio storico-artistico della città. Per trasformare in esperienza spirituale queste visite storico-artistiche i frères di Taizé hanno chiesto la collaborazione di “Pietre Vive”, una rete europea di volontari ignaziani, nata per l’evangelizzazione e l’accoglienza nei luoghi più significativi dell’arte cristiana.
Erano più di 60 i giovani di “Pietre Vive”, venuti da nove diversi paesi europei. Tra loro, 12 giovani gesuiti da quattro province diverse. Per posta elettronica avevano ricevuto dispense e articoli per la loro formazione. Arrivati a Roma già il 26 dicembre hanno avuto ancora tre giorni per completare la formazione. Ma anche per conoscersi e pregare insieme, grazie all’accoglienza nei locali del CENAG a San Saba.
“Pietre vive” porta il turista alla preghiera perché nasce dalla preghiera del volontario. Infatti dopo la formazione storico-artistica si è passati alla meditazione in stile ignaziano di fronte all’opera d’arte, con una grazia da chiedere: “Signore cosa vuoi che io dica ai visitanti da parte Tua?”. Alla fine dell’esperienza, una “rilettura” orante farà chiedere un’altra grazia: “Signore, cosa mi hai detto attraverso di loro?”. La lettura del monumento che “Pietre Vive” offre è una lettura che fa entrare il turista in quel orizzonte di fede da dove è scaturita l’opera d’arte cristiana. Se il capolavoro artistico è “una preghiera visibile”, la “pietra viva” fa entrare l’osservatore in questa “preghiera”.
Da quattro anni le “Pietre Vive” sono attive a Roma nelle chiese del Gesù e di Sant’Ignazio. Ma questo Capodanno per la prima volta hanno potuto far pregare i giovani di Taizé e i tanti turisti che si aggregavano, anche in luoghi così affollati come il Pantheon, così ricchi di storia antica come Santa Maria in Trastevere o Santa Prassede, Santo Stefano Rotondo o Sant’Andrea al Quirinale. Il carattere eccezionale dell’evento ha dato luogo a diverse “novità” rispetto allo stile solito di “Pietre Vive”. Particolarmente interessanti sono stati i “workshop” di San Clemente e dei Santi Quattro Coronati dove i giovani di “Pietre Vive” hanno offerto ai loro coetanei di Taizé un’esperienza interattiva e di meditazione silenziosa. Molto successo ha anche riscosso il “Powerpoint” sul Caravaggio elaborato dalle “Pietre Vive” in servizio a San Luigi dei Francesi.
Oltre a questi monumenti cristiani, le Pietre Vive hanno offerto guide gratuite anche intorno al Colosseo e ai Fori. Come parlare di fede a partire da resti pagani? P. Stefano Titta SJ che ha curato la formazione di questo sottogruppo ha individuato diversi agganci suggestivi: la “composizione di luogo” per capire il contesto del “primo annuncio cristiano”, la centralità del “culto imperiale” per capire il martirio e la scelta di campo come costitutivi della fede,… Ma ogni sera, quando i volontari di Pietre Vive tornavano a San Saba per la Messa e la cena comune, chiedevano ai loro compagni dei monumenti pagani la “preistoria” di molti dei simboli “cristiani” spiegati ai turisti. La messa in continuità cronologica di questi undici luoghi d’arte ha permesso ai giovani volontari una esperienza unica di formazione sul campo dove uno stesso elemento artistico come la basilica, il “cielo aperto”, o la foglia di acanto, può essere seguito lungo tutta l’evoluzione che dal paganesimo all’arte gesuitica passa attraverso il paleocristiano e il medievale e rivela la bellezza dell’Incarnazione e dell’inculturazione.
Attualmente “Pietre Vive” è presente in più di 10 città d’Italia e d’Europa.

Ultime notizie
Esplora tutte le news