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Robotica e creatività al servizio del bene comune

Il team dell’Istituto Massimo di Roma si è posizionato al terzo posto (su 151 squadre partecipanti) alla First Lego League Italia con il progetto Water Lab e al quinto posto assoluto alle finali nazionali della First Lego League a Rovereto qualificandosi per l’Estonian Open International.

La First Lego League è una competizione mondiale di scienza e robotica che, quest’anno, ha visto la partecipazione di oltre 255.000 studenti dai 9 ai 16 anni, organizzati in 32.000 squadre provenienti da 88 nazioni del mondo.

Nella First Lego League le squadre progettano, costruiscono e programmano robot autonomi, applicandoli a problemi reali per cercare soluzioni innovative. Non solo tecnologia: i team vengono valutati anche su un insieme di valori quali la competizione amichevole, la condivisione di esperienze con gli altri team, il divertimento, lo spirito di gruppo, l’innovazione.

Lunedì 14 maggio 2018 presso la Sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) oltre cento ragazzi sono stati ricevuti dal Direttore Generale Ordinamenti scolastici del MIUR Maria Assunta Palermo, seguendo la tradizione della manifestazione mondiale dove alcuni selezionatissimi team sono invitati direttamente alla Casa Bianca.

I nostri studenti dell’Istituto Massimo sono stati premiati dal MIUR grazie al terzo posto ottenuto fra le 151 squadre partecipanti. Il nostro team, composto per lo più da bambini di 10 anni, si distingueva per età rispetto alle altre squadre vincitrici composte da studenti di 15-16 anni.

Nell’ambito della First Lego League Italia, un comitato scientifico formato dai giudici della manifestazione (ricercatori, docenti, scienziati) e un rappresentante del MIUR, ha selezionato i più interessanti progetti scientifici presentati dai team partecipanti da tutta Italia. L’ACQUA è stato il grande tema di attualità su cui hanno lavorato i ragazzi, trovando soluzioni ai problemi legati all’utilizzo, alla mobilitazione, alla tutela di una risorsa tanto preziosa e fragile come quella idrica.

I ragazzi dell’Istituto hanno presentato il progetto Water Lab che è stato ideato e realizzato durante  Making Water Techs 4.0;  un corso extracurricolare impostato secondo la 5 fasi della pedagogia ignaziana. Durante il corso 30 studenti dai 10 ai 17 anni hanno costruito il loro Water Lab: laboratori elettronici galleggianti dotati di sensori che comunicano su internet la possibile presenza di fonti d’inquinamento misurando in tempo reale specifici parametri (temperatura, conducibilità, pH, torbidità ed ossigeno disciolto). Un laboratorio low cost, trascinato da modellini di barche a vela, per monitorare la salubrità dell’acqua.

Il laboratorio è stato realizzato con materiali riciclabili e open source, in modo da rappresentare una possibile risposta low-cost ad uno degli obiettivi prioritari dell’ONU: garantire a tutti la disponibilità di acqua. Gli ultimi rapporti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sostengono che il 30% della popolazione mondiale non ha acqua salubre e il 60% della popolazione non ha servizi igienici sicuri. Circa 800 bambini muoiono ogni giorno per malattie intestinali e, inoltre, numerosi Paesi non dispongono neppure di dati sufficienti per valutare la qualità dell’acqua.

La squadra dell’Istituto Massimo, oltre a questo premio prestigioso del MIUR, ha anche ottenuto il quinto posto assoluto alle finali nazionali della First Lego League a Rovereto qualificandosi per l’Estonian Open International. I nostri piccoli campioni (10-13 anni) il 6 giugno sono quindi volati a Tallinn dove hanno rappresentato l’Italia in una competizione mondiale in cui erano presenti 98 squadre ben più anziane provenienti da tutto il mondo.

Questa manifestazione mondiale è accreditata per l’Italia dal MIUR a valorizzare le eccellenze fra gli studenti italiani nel campo della robotica.

Come suggerito dal Papa: “Il nostro tempo non ha bisogno di “giovani-divano””.  L’esperien za di questi corsi mostra che i ragazzi hanno enormi potenzialità come delle “Ferrari”: se si addestrano durate il periodo scolastico su strade ad alta velocità non rischiano di andare a 20 all’ora per tutta la vita.

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