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Reggio Calabria. L’assemblea dei cittadini chiede partecipazione e trasparenza

Parlano di acqua, strade, servizi per disabili e soprattutto di partecipazione. Gli oltre mille cittadini che l’11 gennaio hanno affollato la sala Versace al Cedir di Reggio Calabria hanno dimostrato di aver capito chiaramente qual era l’intento dell’assemblea pubblica richiesta dal Movimento Reggio Non Tace: “Vogliamo stabilire una relazione nuova con l’amministrazione. Vogliamo aiutare chi governa a non trasformare la cosa pubblica in privata, ma ad avere la forza, proprio grazie a questa nuovo legame con i cittadini onesti, di rispettare le regole, nonostante le fortissime pressioni che si ricevono”, ha spiegato padre Giovanni Ladiana nel suo intervento in sala. La giunta comunale di Reggio Calabria è stata sciolta nell’ottobre scorso per contiguità con la ‘ndrangheta ed è oggi guidata da tre commissari preposti al ripristino della legalità. Il movimento Reggio Non Tace, formato da comuni cittadini che non si identificano in nessuna formazione politica, cui partecipano anche i padri gesuiti di Reggio, che ne sono stati tra i promotori, un anno fa aveva raccolto 850 firme per chiedere alla precedente amministrazione di convocare un’assemblea pubblica, secondo quanto previsto dallo Statuto comunale reggino. La richiesta era stata rifiutata. Il ricorso al Tar, che ne ha riconosciuto la legittimità, ha permesso di convocare per la prima volta, a quasi venti anni dall’approvazione dello statuto comunale, un’assemblea di cittadini, alla quale ha partecipato il capo della terna dei Commissari prefettizi nominati dal ministro degli interni, il prefetto Vincenzo Panico. In quattro ore si sono succeduti poco meno di 50 interventi di tre minuti ciascuno: brevi analisi e soprattutto proposte per migliorare la qualità della vita a Reggio, partendo dall’identificazione di quegli strumenti che permetteranno un allargamento della partecipazione dei cittadini e delle tante organizzazione di volontariato e solidarietà alla vita pubblica, dagli organismi di consulta a quelli di controllo in nome della legalità e della trasparenza amministrativa.

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