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Gesuiti Letture consigliate Il corpo del nome. I simboli e lo spirito della Chiesa Madre dei gesuiti

JeanPaul Hernandez

Il corpo del nome. I simboli e lo spirito della Chiesa Madre dei gesuiti

I simboli e lo spirito della Chiesa Madre dei gesuiti
Casa editrice Pardes

Il Gesù di Roma, come ogni costruzione legata ad un culto, si presenta come luogo sacro distinto dallo spazio profano che lo circonda. È un luogo scelto, separato dalla città, come la tenda che Mosè aveva costruito nel deserto fuori dall’accampamento per incontrare Dio. Eppure il Gesù è nel cuore pulsante della città. Distinto, ma nel mezzo. È il posto di Dio nel cuore degli uomini. Questo contrasto fornisce una prima chiave di lettura: situarsi nel cuore dell’umano per trovare il divino. Un ulteriore segno che rende il luogo altro è l’imponente facciata. Essa è un invito ad entrare. E al tempo stesso nasconde, protegge l’intimità del mistero. Attraversare questa facciata da una delle porte (relativamente anguste) è allora rischiare un passaggio, lasciare indietro lo spazio organizzato secondo la funzionalità economica o politica, e scoprire uno spazio nuovo, che obbedisce a un’altra logica. Si entra al Gesù come si entra nell’intimità di una tenda. La Chiesa Madre dei gesuiti è allora una traduzione in pietra del versetto di Giovanni: “E la Parola si fece carne e piantò la sua tenda in mezzo a noi”. Il Gesù è una tenda per la Parola, piantata in mezzo alla città, cioè diventata carne. Pietre vive è un progetto internazionale che intende riscoprire i monumenti dell’arte sacra come agenzie comunicative moderne. Il suo stile è trasformare la pietra in racconto, per coinvolgere il destinatario di oggi, far parlare i simboli, per raccontare il messaggio spirituale che rende emozionante la visita al monumento, con un linguaggio chiaro ma ricco delle necessarie informazioni teologiche, storiche e architettoniche. Questo testo si inserisce nella collana Pietre Vive di Pardes Edizioni, che raccoglie il meglio del progetto internazionale che intende riscoprire i monumenti dell’arte sacra come agenzie comunicative moderne. Il Gesù di Roma, come ogni costruzione legata ad un culto, si presenta come luogo sacro distinto dallo spazio profano che lo circonda. È un luogo scelto, separato dalla città, come la tenda che Mosè aveva costruito nel deserto fuori dall’accampamento per incontrare Dio. Eppure il Gesù è nel cuore pulsante della città. Distinto, ma nel mezzo. È il posto di Dio nel cuore degli uomini. Un contrasto che fornisce una chiave di lettura: situarsi nel cuore dell’umano per trovare il divino.

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