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Project 22: il praesupponendum ignaziano in rete

E’ appena nata una nuova iniziativa degli scolastici della Provincia EUM: un sito internet (www.project22.eu), in italiano e inglese. Il sito si occupa di  attualità, spiritualità, cultura… “Il nostro desiderio è quello di proporre una lettura cristiana e gesuitica della realtà”

“Sant’Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti, era convinto che si potesse cercare e trovare Dio in ogni cosa, soprattutto nella quotidianità. Sapendo che Dio si manifesta nella propria esperienza, raccomandava a tutti i gesuiti di praticare due volte al giorno un particolare esercizio: richiamare alla mente quanto accaduto nella giornata per diventare più consapevoli dei modi in cui Dio si rendeva presente nella loro vita.  Questa pratica, chiamata esame di coscienza o esame quotidiano, è ancora uno dei punti centrali della giornata di ogni gesuita.

Anche noi siamo convinti che Dio sia all’opera nel mondo di oggi, nei fatti di cronaca come nella cultura, nella politica come nelle pieghe della società moderna, post-moderna, post-umana, o comunque vogliate chiamarla.

Questo sito nasce da un desiderio di condivisione: vogliamo proporre, da cristiani e gesuiti, un punto di vista sul mondo, sulla fede, sulla vita. In questo modo speriamo di creare occasioni d’incontro, confronto e dialogo per camminare insieme con chi vorrà farsi compagno di viaggio”.

Il nome Project22 è un rimando al §22 degli esercizi, che in gergo gesuitico è chiamato praesupponendum: “Bisogna presupporre che ogni buon cristiano dev’essere più pronto a salvare una affermazione del prossimo che a condannarla; e se non può salvarla, cerchi di sapere in che senso l’intenda, e se l’intendesse in modo sbagliato, lo corregga con amore; e se non basta, cerchi tutti i mezzi convenienti perché, intendendola rettamente, si salvi. Un presupposto da applicare non solo durante gli esercizi spirituali ma anche nella vita di ogni giorno”.

Il nome del sito “dice come questo proposito si può tradurre nella nostra vita. Non come qualcosa di già realizzato e pronto, ma come un progetto che porta in sé una certa incompletezza. Che ha bisogno di confrontarsi con la realtà e qualche volta, alla prova dei fatti, si rivela inadeguato e deve essere ridisegnato. Eppure, lo stesso fatto di progettare significa sperare. E la speranza ha il potere di trasformare la vita”.

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