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Premio Don Oreste Benzi a padre Valletti e al Centro Hurtado di Scampia

Le preferenze apostoliche universali dei gesuiti

Il Premio Don Oreste Benzi va, nella sua 1^ edizione, a padre Fabrizio Valletti e al suo Centro Hurtado. Nato nel 2001 per aiutare i giovani e le donne più bisognose nel difficile contesto di Scampia, ha oggi all’attivo numerosi laboratori di reinserimento al lavoro. Per padre Valletti “il lavoro è essenziale per promuovere la cultura della legalità”

(Vatiacannews – Matteo Petri). La cerimonia di consegna sarà domenica 26 maggio a Forlì alle 10,30 nell’ambito dell’Assemblea Internazionale della Comunità Papa Giovanni XXIII. Ma già si conosce il vincitore: don Fabrizio Valletti e il Centro Hurtado di Scampia, che, nei suoi 18 anni di attività, è riuscito a proporre opportunità positive di vita a molti dei giovani.

Il premio internazionale “Don Oreste Benzi”
Quest’anno si celebra la prima edizione del premio internazionale “Don Oreste Benzi”. Il sacerdote è il fondatore dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, presente oggi in 26 Paesi del mondo con 204 case-famiglia in aiuto di ex-prostitute e giovani.

Le attività del Centro Hurtado
Sant’Alberto Hurtado, sacerdote cileno vissuto nella prima metà del secolo scorso, fu impegnato per tutta la vita nell’attività sociale a fianco dei giovani. Dopo la sua prematura scomparsa a causa di un cancro fulminante al pancreas, nel 2005 fu canonizzato da papa Benedetto XVI. Alla sua figura è stato intitolato il Centro fondato da padre Valletti che in questo momento ha all’attivo un laboratorio di sartoria, una biblioteca, un’orchestra di bambini, progetti contro la dispersione scolastica, un caffè letterario, dei corsi di formazione professionale e alcune attività artistiche e sportive.

Le motivazioni del premio
Padre Valletti, “sacerdote in prima linea, ha saputo realizzare una società civile in grado di essere protagonista del proprio futuro, della propria vita, del proprio destino sociale, economico, umano e culturale” e “arricchire culturalmente i giovani che vivono circondati dalla bruttezza”. Queste le motivazioni del premio internazionale intitolato a don Benzi, promosso dalla Fondazione “Don Oreste Benzi”, nuovo ente nato con l’obiettivo di promuovere, approfondire e divulgare l’opera ed il pensiero del sacerdote riminese. La prima edizione è stata dedicata a coloro che hanno deciso di spendere la vita in aiuto dei giovani più bisognosi.

La giuria e il premio
La giuria, che ha vagliato le numerose candidature, era composta dal presidente mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, Paola Severini Melograno, giornalista e saggista, Maria Mercedes Rossi, medico e delegata alle Nazioni Unite per la Comunità Papa Giovanni XXIII. Il premio per l’edizione 2019 consiste in una targa commemorativa e un soggiorno di una settimana presso l’Albergo Madonna delle Vette di Alba di Canazei (Tn), storica struttura nata dall’intuizione di don Oreste Benzi per offrire ai giovani un “incontro simpatico con Cristo”, in concomitanza con un campo estivo proposto dall’Associazione.

“La notizia della consegna di questo premio mi ha un po’ commosso – commenta a Vatican News padre Fabrizio Valletti – data l’amicizia personale con don Benzi, nata a Rimini quando l’ho conosciuto insieme al gruppo scout in occasione dei campi di lavoro dell’Associazione Papa Giovanni XIII”. “Il premio non va tanto a me quanto alla Compagnia di Gesù e quindi al lavoro – spiega Valletti – che insieme ai miei confratelli gesuiti stiamo portando avanti al Centro Hurtado, in un contesto non semplice come quello di Scampia. Il Centro è in realtà una piccola rete di associazioni che ha come obiettivo sia la formazione culturale dei più giovani, sia la loro formazione al lavoro”.

Il valore del lavoro
“Il lavoro – prosegue padre Valletti – è essenziale perché sostituisce quella che è la cultura della dipendenza, dell’assistenza, al fine di promuovere l’indipendenza e l’autosufficienza da dinamiche di protezione camorristiche”. “Il compito del nostro Centro – conclude Valletti – è quindi quello di far crescere la coscienza della legalità e soprattutto della responsabilità delle persone”.

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