Passa al contenuto principale
Gesuiti
Gesuiti in Italia, Albania, Malta e Romania
News
Gesuiti News Curia generale Pasqua 2020, gli auguri del Generale
Curia generale

Pasqua 2020, gli auguri del Generale

Le preferenze apostoliche universali dei gesuiti

Padre Sosa: “Come il sepolcro di Gesù, il confinamento a causa del COVID-19 non può trattenere il nostro desiderio di vivere e dare vita… Facciamo di questo confinamento l’opportunità per trasformare la nostra vita e rinascere nell’amore che esce all’incontro con coloro che si impegnano nella costruzione di un mondo migliore”.

Messaggio di Pasqua 2020

Padre Generale Arturo Sosa SJ, 12 aprile 2020


La Pasqua di Risurrezione offre nuova luce al cammino verso Dio che ci sta indicando la pandemia del COVID-19, che sta colpendo, da settimane, l’intera e unica umanità. La Pasqua è passaggio di Dio, passaggio dalla morte alla vita, passaggio che trasforma chi si apre all’esperienza del Crocifisso-Risorto.

Pasqua è un momento per ringraziare Dio per il tanto bene ricevuto. Faccio giungere una sentita parola di ringraziamento a tutti i mie fratelli gesuiti, ai compagni e alle compagne nella missione, ai Superiori e Direttori d’opera che hanno animato con generosità e creatività tante iniziative per rendere vicinanza la distanza e Speranza il dolore. Grazie per la grande comunità ecclesiale che ha saputo uscire all’incontro e servire da “ospedale da campo” per molti. Grazie a coloro che, senza distinzione di credo, razza, cultura o età hanno convertito questa crisi in un passaggio verso la trasformazione.

Celebriamo la memoria del passaggio del Signore, riceviamo con gioia il Consolatore, abbracciamo la Speranza e rendiamo grazie a Papà-Dio. Celebriamo il passaggio liberatore di Dio che aprì le acque del Mar Rosso perché il popolo si incontrasse con Lui nel deserto e, lasciando la schiavitù dietro di sé, iniziasse il lungo viaggio verso la libertà. La crisi del COVID-19 sta aprendo i nostri occhi a vedere da vicino le strutture che oggi opprimono l’umanità e creano le enormi divisioni dell’ingiustizia sociale. Il nostro sguardo è attratto da ciò che ci opprime e i nostri occhi sono aperti alla necessità e possibilità di iniziare la sua trasformazione.

Riceviamo con gioia il Crocifisso, Risorto alla Vita di Dio, alla quale si giunge soltanto attraverso l’amore così grande che vince la paura della morte e dona volontariamente la propria vita. Teniamo presenti tutte quelle persone che hanno vinto la paura della morte e rischiano la propria vita per salvare non soltanto la vita di ciascuno di noi, ma quella della società stessa. Medici, infermieri, operatori negli ospedali, preti, religiosi, religiose, volontari, protezione civile, forze dell’ordine e tanti altri che invisibilmente danno una mano qui o là per dare nuova vita.

La contemplazione del Crocifisso ci ha condotto ad avere compassione degli scartati dell’attuale ordine mondiale, condannati alla morte della povertà, della marginalità, della perdita dei diritti fondamentali, obbligati ad uscire dalla loro patria e ad andare lontano dalla propria gente amata. Lì scopriamo il Dio-con-noi che ci invita a prenderci cura dell’amore di Dio in noi, aprendoci a lavarci i piedi gli uni gli altri, a prenderci cura, senza paura, della vita degli altri.

Come il sepolcro di Gesù, il confinamento a causa del COVID-19 non può trattenere il nostro desiderio di vivere e dare vita. Gesù Crocifisso è passato attraverso il sepolcro per trasformare la sua morte in passaggio alla Vita di Dio e così aprire a noi la porta della vita vera. Il sepolcro di Gesù è vuoto perché la morte non può trattenere la forza dell’amore liberatore. Il sepolcro vuoto ci indica che l’umanità può salvarsi. Facciamo di questo confinamento l’opportunità per trasformare la nostra vita e rinascere nell’amore che esce all’incontro con coloro che si impegnano nella costruzione di un mondo migliore.

Molti – troppi – sono morti a causa del COVID-19. Essi ci hanno fatto vedere tanti altri morti a causa delle ingiustizie, della violenza, della guerra. Non abbiamo perduto coloro che hanno dato la loro vita in questa crisi se ascoltiamo il messaggio che ci gridano perché passiamo a trasformare la nostra vita, la società che abbiamo costruito con tanti difetti e a riscattare la natura maltrattata.

Dal sepolcro esce il Crocifisso-Risorto per esercitare la sua missione di consolatore. Gesù Cristo ci consola con la sua amicizia attraverso la quale ci trasmette la Vita di Dio. Ci aiuta a perdere la paura di camminare attraverso il deserto per incontrarci con Lui. Ci aiuta a comprendere le Scritture che spiegano in tanti modi come Dio è presente nella vita umana e nella natura. Egli ci guida per mezzo del suo Spirito… se ci lasciamo guidare.

Gesù Cristo ci sta tanto vicino che possiamo abbracciarlo. La sua vicinanza non è minaccia per la nostra salute. Al contrario, abbracciando Gesù Cristo conseguiamo la nostra salvezza. Abbracciando il Crocifisso-Risorto abbracciamo la Speranza, colei che ci fa impegnare nella costruzione di nuove relazioni tra gli esseri umani e con la natura, perché troviamo in Lui il coraggio e la forza per farlo. In Lui abbracciamo tutta l’umanità perché ci sentiamo fratelli e sorelle di ogni persona, popolo e cultura. Sappiamo che la varietà ci arricchisce e la creatività ci permette di trovare modalità nuove di relazione lasciando vuota la tomba dei morti.

La Pasqua del Risorto sia motivo di profonda gioia e ottenga benedizione per tutti noi. Possa essere un tempo di gioia e profonda trasformazione. L’amore di colleghi, compagni, amici e familiari vi abbracci e vi arricchisca. Vi assicuro la mia preghiera mentre vi chiedo la vostra.

Ultime notizie
Esplora tutte le news