
Parte il processo di beatificazione per padre Pedro Arrupe
Roma
12 Luglio 2018
CATEGORIEDall'Europa, Dalla Provincia Euro-Mediterranea, In primo piano
TAGpadre Pedro Arrupe SJ
La notizia arriva dal gruppo di Comunicazione Loyola, che l’ha postata sulla sua homepage: la Compagnia di Gesù celebra con gioia l’apertura del processo di beatificazione di Pedro Arrupe (Bilbao 1907 – Roma 1991). Il padre Generale, Arturo Sosa ha dato l’annuncio dopo che il cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis, ha dato la sua approvazione per aprire il processo diocesano a Roma, diocesi dove Arrupe morì. Si avvera il desiderio per cui tanti hanno pregato in questi anni, perché, come ha detto pochi giorni fa ai gesuiti lo stesso padre Sosa: «Arrupe per noi è una figura di grande importanza e vogliamo evidenziare una persona che ha vissuto la santità in modo profondo e originale in tutta la sua vita: da giovane, come gesuita, come maestro dei novizi, come provinciale e come generale».
La causa aperta non tiene conto soltanto del suo governo ma dell’intera persona, che ha saputo identificarsi con il Signore per tutta la vita. E l’auspicio condiviso è quello di essere in grado di incontrare «con il Signore la vita di santità di padre Arrupe», ha detto Sosa. E ha chiesto di recuperare tutto ciò che può aiutare e essere utile alla causa. Cercare persone che direttamente o indirettamente possano testimoniare la sua vita e dimostrare quale sia la vera devozione per il padre Arrupe.
Scrive il gruppo Loyola: «Arrupe rifletteva il Cristo che viveva dentro di lui e che lo riempì di una profonda umanità fino al suo ultimo giorno di vita. La vita di Arrupe, quindi, fu illuminata e ancora diffonde luce. Coloro che vivevano con lui erano illuminati dalla sua vicinanza, dalla sua bellezza interiore e dalla sua libertà. Ha rinnovato la Compagnia di Gesù a partire dalla spiritualità ignaziana al servizio di una fede rafforzata e di una giustizia fondata. Così come le vite ispirate alla sua eredità universale: i suoi libri, lettere, testimonianze e scritti che riflettono la sua vivacità, diretta e profonda, e che raggiungono sempre il cuore».
«Mi Sento, oggi più che mai, nelle mani del Signore. Per tutta la mia vita, dalla mia giovinezza, ho voluto essere nelle mani del Signore. E ancora oggi è l’unica cosa che voglio. Ma certamente oggi c’è una grande differenza: oggi è il Signore stesso che ha tutta l’iniziativa. Sapersi e sentirsi totalmente nelle sue mani è un’esperienza molto profonda».
(Dimissioni di Arrupe il 3 ottobre 1983 nella Congregazione Generale 33)
Qui un articolo che ricorda il generalato di Arrupe