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Palermo. Il “kairos” per gli studenti di alcune scuole ignaziane

Il CEI di Palermo è giunto alla quarta edizione del ritiro Kairòs, un adattamento degli Esercizi Spirituali ignaziani per adolescenti al quarto anno di liceo. Dal 3 al 6 ottobre si sono radunati al Centro Kolbe di Carini (PA) i gruppi leader delle scuole di Torino, Milano, Roma e Palermo. Ogni anno viene organizzato a turno da uno dei gruppi leader dell’anno precedente, l’esperienza del Kairòs per preparare quegli studenti che dirigeranno il ritiro per i loro compagni di scuola. È la prima volta che il ritiro nazionale conta così tante scuole della Rete. È stato questo un valore aggiunto ad un’esperienza già ricchissima e spiritualmente efficace, particolarmente adatta ai giovani 17enni. La Rete si costruisce con eventi concreti che coinvolgano le varie scuole ma soprattutto dai ragazzi studenti che si conoscono e stringono legami forti da una città all’altra”
Di seguito le testimonianze di due partecipanti:
“Cos’è il Kairòs?
Cosa si fa al Kairòs?
Tutti che chiedono del Kairòs.
Non voglio dire cosa si fa di preciso. Voglio raccontare invece come un’esperienza del genere possa cambiare la vita di un diciasettenne.
Ci sono tante traduzioni di Kairòs (parola derivante dal greco). Quella che preferisco io è “Momento Opportuno”. Mi ricorda tematiche studiate a scuola come il “Carpe Diem”.
Lo vedo più che altro come una svolta nella mia vita, un momento in cui ho preso delle decisioni che han fatto sì che maturassi.
L’esperienza del Kairòs mi ha fatto crescere, davvero.
Sono rimasto colpito da quanto fosse interessante scoprire se stessi, scoprire il rapporto con gli altri, studiarlo a fondo, condividere con le persone in modo onesto e, soprattutto, trovare Dio in tutto ciò.
La religione, che è sempre più accantonata dagli adolescenti di oggi, è un punto fondamentale del Kairòs, ma non fine a se stessa.
Ho capito che Dio è presente nella nostra vita più di quanto pensassi, e sta a ognuno di noi scoprirlo nelle piccole cose quotidiane. Gli amici, i genitori, la scuola, lo sport… in ogni cosa c’è un pezzetto del Signore, che ci accompagna e si manifesta attorno a noi.
Posso dire che in quattro giorni di Kairòs, sono riuscito a riassumere, riordinare e progettare la mia vita. Sono riuscito a dare un senso al passato, a capire il presente, e proiettarmi al meglio nella mia vita futura.
È stato un aiuto per me stesso, per i rapporti con le persone, per il mio modo di pensare, di ragionare sulle cose, di Viverle.
Ecco. Il Kairòs ti aiuta a vivere. Vivere veramente, secondo la filosofia più raffinata della vita che mette noi, loro, e Dio, al centro di tutto.
Non finirò mai di ringraziare il Signore per l’opportunità che mi ha dato con questo cammino spirituale, ma soprattutto un ringraziamento va ai Leader, figure importanti e fondamentali per il compimento di tutto ciò.
Auguro a chiunque di poter aver l’occasione di vivere un’avventura come questa perché sarebbe solo un aiuto a crescere.

Una grande esperienza per pensare, per comunicare. Comunicare con il mondo, con Dio. Una grande esperienza di Rete, anche.
Tutto questo è stato il Kairòs nazionale di ottobre per le classi quarte degli istituti Massimo di Roma, Sociale di Torino, Leone XIII di Milano e C.E.I. di Palermo.
Bello da vivere, il Kairòs, ma anche da dare agli altri. Ed è questo che io e gli altri Leader abbiamo fatto.
“Un leader non crea seguaci, forma nuovi leader” mi ha detto una volta il mio animatore spirituale. Ce l’abbiamo fatta? Assolutamente.
L’esame l’abbiamo passato a pieni voti. Ciascuno dei partecipanti è ora un Leader.
Cosa si fa al ritiro è un grande segreto, che fa impazzire quelli che non partecipano. Faceva impazzire anche me, prima del mio Kairòs.
Ma non sono mai stati segreti i suoi frutti, le conseguenze positive sulla vita dei partecipanti.
Tutti cambiati, si dice. Più consapevoli, mi piace pensare. Più maturi nei confronti di se stessi, dei loro affetti, della loro religione.
Di questo Kairòs ricorderò tutto. Tutte le emozioni. Ma quello che rimarrà saranno grandi amicizie. Amici da tutte le parti d’Italia.
Alla fine di questo Kairòs, nella mia camera, ripensavo proprio a questo. Allora ho scritto su Facebook a tutti loro. Tante tante parole, ne ricordo alcune: “L’idea di dirvi ciao mi ha fatto stare male. Anche se lo so, voi adesso siete tante nuove stelle che illumineranno l’Italia, da nord a sud. E mi piace pensare che una parte del merito, se siete così infiammate, sia anche mia!”.
Tante stelle, tante scintille, questi ragazzi.
Pensando a loro, adesso, immagino che Roma, Torino, Milano e Palermo siano piene di luci brillantissime, capaci di illuminare le vite degli altri in maniera nuova.
Cosa ne verrà fuori? Basta vivere, giorno per giorno, il 4° Giorno”.

Amir Rezazadeh
Istituto Sociale, Torino

Roberto Scrivano
Centro Educativo Ignaziano, Palermo

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