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Gesuiti News Cultura Palermo. Dibattito sulla misericordia organizzato da “Vespri siciliani”
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Palermo. Dibattito sulla misericordia organizzato da “Vespri siciliani”

Organizzato da padre Francesco Paolo Rizzo SJ, nel pomeriggio del 17 febbraio si è tenuta a Palermo una presentazione del libro-intervista di papa Francesco “Il nome di Dio è Misericordia”

Padre Rizzo è fondatore e presidente dell’associazione “Vespri Siciliani”, apolitica e super partes, impegnata per dar voce ai cittadini sui temi della vita sociale. Alla presentazione sono intervenute molte persone, tra le quali un gruppo di studentesse del liceo classico “Emanuele Basile”, che collaborano con l’associazione ormai da quasi tre anni.
Tra i relatori noti intellettuali palermitani. Il primo, Fabrizio Lentini, scrittore e giornalista per La Repubblica, ha lumeggiato la relazione che lega la misericordia e l’accoglienza, definendo la Chiesa di papa Francesco rivoluzionaria. “Non bisogna lottare contro “gli erranti”, ma contro l’indifferenza a essi: “L’umanità ha delle ferite e necessita di medici da campo”.

Il secondo, Giuseppe Savagnone, professore di Storia e Filosofia, attraverso la celebre parabola del figliol prodigo ha spiegato come la misericordia sia concettualmente lontana dal buonismo. Tra il peccatore e chi perdona con misericordia, in questo caso Dio, si instaura un particolare rapporto che è quello del dono, difficile da comprendere per la nostra società basata sul mercato. Il dono – ha detto Savagnone –  non è vincolante, ma genera nel peccatore il dubbio, portandolo a riflettere su se stesso e sulla sua condotta. Dio sarà quindi ricambiato per il suo dono attraverso il cambiamento che si genera nel peccatore.

Durante il dibattito gli spettatori sono intervenuti per raccontare le loro esperienze e per trarre le loro considerazioni. Come sia possibile perdonare e avere misericordia verso personaggi, quali i mafiosi, che hanno rovinato materialmente la nostra terra e l’immagine stessa di essa  è la domanda, sollevata da una studentessa, che ha interpellato tanti tra i presenti. Qualcuno ha provato a dare questa risposta: “Capiamo di poter perdonare gli altri quando ci rendiamo conto che siamo tutti peccatori e che sbagliamo e nonostante i nostri sforzi abbiamo bisogno di misericordia. Solo a quel punto ci rendiamo conto che anche gli altri ne hanno bisogno ed è così possibile accogliere anche i grandi peccatori.

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