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P. Riccardo Friedl: tra documenti e oggetti personali

Il nostro archivio oggi ci propone nuovamente degli oggetti, di proprietà di un gesuita, sopravvissuti ad un secolo di storia e giunti fino a noi. Il fondo della residenza di Firenze restituisce, infatti, gli oggetti personali di p. Riccardo Friedl.

A fine febbraio del 1917, moriva nella residenza di Firenze della Compagnia di Gesù, p. Riccardo Friedl, gesuita di origini slovene.

Nato a Spalato il 16 settembre 1847, studiò fin da bambino dai gesuiti, dove probabilmente maturò la decisione di entrare nella Compagnia di Gesù, messa in pratica nel novembre 1862 con l’ingresso nel noviziato di Verona.

P. Friedl visse negli ultimi decenni dell’Impero Austro-Ungarico, spostandosi spesso tra i domini austriaci e quelli italiani, la documentazione che lo riguarda si trova nei fondi delle province Veneto-Milanese, Torinese, Romana, dove ha vissuto per diversi anni in varie comunità: Torino, Firenze.

Nel nostro archivio, sono stati rinvenuti, di recente, alcuni oggetti personali del padre che presentiamo oggi nella rubrica.

Si tratta di due orologi da taschino, ancora muniti della loro catenella, conservati in una scatola di metallo, visibili nella foto che accompagna il presente articolo.

Uno dei due orologi risulta ancora funzionante per via del meccanismo meccanico in esso contenuto.

Oltre ai preziosi orologi, è giunto fino a noi anche un crocifisso in legno che si trovava nella stanza del gesuita.

Si tratta di oggetti di uso quotidiano, testimoni della consueta vita dei gesuiti, ancor più preziosi perché per la maggior parte dei padri e dei fratelli della Compagnia non abbiamo oggetti personali che solo in rari casi giungono fino a noi. Tra gli approfondimenti della rubrica, in quest’anno e mezzo in cui è stata attiva, è la terza volta che presentiamo al pubblico degli oggetti ed è la prima volta che si tratta di oggetti di uso quotidiano.

Proprio nella residenza di Firenze, p. Friedl ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, e qui si sono conservate le sue carte personali; tuttavia ulteriore materiale del gesuita è presente anche nel fondo della Provincia Veneto-Milanese.

La vita di p. Friedl interamente dedicata all’insegnamento e all’amministrazione di Collegi, fu considerata così esemplare dai suoi contemporanei che diversi anni dopo la sua morte fu aperta una causa di beatificazione, non ancora portata a compimento.

Per questo motivo gli oggetti conservati in archivio non possono essere considerati, ancora, reliquie di II grado.

La salma di p. Friedl riposa temporaneamente nella cripta di S. Ignazio, in attesa della prosecuzione della causa di beatificazione aperta nel 1943.

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                        Maria Macchi