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Nepal. “Il tuo Signore ci ha salvati”

Padre Etienne Degrez, gesuita belga, ha raccontato la straordinaria avventura in cui è stato coinvolto, il 25 aprile scorso, in Nepal, durante il terribile terremoto che ha devastato il paese. Tutti gli abitanti del villaggio di Okhaldhunga si sono salvati perché erano all’aperto per partecipare all’ordinazione sacerdotale di padre Tek, unico cristiano della comunità

“Sabato 25 aprile siamo stati, con lo scolastico Kamal Niwas e padre Bill, a Okhaldhunga, un villaggio di montagna a circa 150 km a est di Kathmandu. Un confratello, Tek Bahadur Paudel, figlio di questa terra, doveva essere ordinato sacerdote. Il villaggio è totalmente indù, compresa la famiglia di Tek. Lui è l’unico cristiano, lo è diventato, se ben ricordo, circa quindici anni fa. Nel villaggio, quindi, non c’è nessuna chiesa. L’ordinazione si è svolta all’aperto, sotto un padiglione temporaneo che occupava il parco giochi della scuola del villaggio. Il dettaglio è importante …

La cerimonia è iniziata alle 09.00 e terminata alle 11.30. Molti erano ancora sotto la bandiera, per congratularsi con il nuovo sacerdote, mettendo al collo la “Khada” tradizionale quando il primo terremoto (alle 11:57), violento e relativamente, lungo ha scosso la regione. Ballava tutto, sembrava di essere una nave sulle onde. Io avevo appena lasciato l’area coperta dal padiglione e mi sono trovato davanti una scena spaventosa: dall’alto potevamo vedere l’altro lato della valle coperto di nubi di polvere che si alzavano qua e là, accompagnate da urla. Ogni nuvola era una casa crollata o un pezzo di montagna che scivolando creava una frana, e, con il rumore di un rombo, si abbatteva dalle cime verso il fondo della valle.

Ci sono stati molti danni anche a Okhaldhunga, le case crollate non sono molte, ma sono state tutte seriamente danneggiate – con annessi stalle e fienili – e quindi sono inabitabili. Compresa la casa dei genitori del novello sacerdote e quella che mi ospitava. Ma – miracolo nel disastro – né morti né feriti a Okhaldhunga. Quasi l’intero villaggio era in realtà alla cerimonia di ordinazione. Quando la sera con Tek ho visitato alcune famiglie tutti ci hanno detto: “Il vostro Signore che ci ha salvati …! Con la cerimonia eravamo tutti fuori “.

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