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Fondazione Martini. La consegna dei premi in memoria di Padre Carlo Maria

“Un gesto di memoria grata” nei confronti di Carlo Maria Martini. Così il cardinale Angelo Scola, il 15 febbraio scorso (nel giorno in cui padre Martini avrebbe compiuto 87 anni), ha aperto la cerimonia di consegna del Premio internazionale dedicato all’arcivescovo di Milano scomparso il 31 agosto del 2012. Il Premio internazionale è stato articolato in due sezioni. La prima aperta a scritti e opere che si ponevano l’obiettivo di contribuire allo studio e alla conoscenza del pensiero e della figura del cardinale Carlo Maria Martini; la seconda allo sviluppo del fecondo rapporto tra Bibbia e cultura nei suo vari ambiti. Alla segreteria del Premio sono giunti140 lavori, presentati da 152 concorrenti a livello internazionale: “Un successo che dimostra come la figura dell’arcivescovo sia cara nel mondo”, ha detto padre Carlo Casalone, provinciale dei Gesuiti per l’Italia e presidente della Fondazione Carlo Maria Martini.
La Giuria ha premiato per la I Sezione, Cristiana Dobner per “L’eccesso. Tu, Carlo Maria Martini, che dici di Gerusalemme?”: un saggio inedito che propone una biografia del Cardinale sotto l’angolo del suo amore per Israele, anche attraverso una selezione di suoi testi poco noti. E Nicola Salvi per il docu-film “Carlo Maria Martini uomo di Dio”. Il docu-film in 55 minuti traccia la parabola di un’esistenza speciale dedicata alla Parola di Dio, anche attraverso la testimonianza di quanti, laici e religiosi, sono stati illuminati dal magistero del Cardinale.
Per la II Sezione il premio è andato a Raffaele Mellace per “Johann Sebastian Bach. Le Cantate”, prefazione di Christoph Wolff, L’Epos Società editrice, Palermo. La poderosa monografia onora la tradizione musicologica italiana con risultati di eccellenza a livello internazionale. L’originalità dell’opera è nella specifica attenzione rivolta alla cultura letteraria, religiosa e persino teologica del grande compositore.  Nguyen Dinh Anh Nhue, con Tran Thi Ly e con Jb. Pham Quy Trong per “The Bible and asian culture. Reading the Word of God in its cultural background and in the Vietnamese context”. Tre giovani studiosi vietnamiti hanno saputo dare attraverso il loro lavoro uno stimolo per l’eventuale sviluppo di altre ricerche sul rapporto tra la Bibbia e la cultura asiatica.
Attraverso una speciale menzione di eccellenza, la Giuria ha deciso di evidenziare – per il loro alto profilo – le opere di tre autori che hanno intessuto un legame con il Cardinale durante la sua vita e per la conseguente accuratezza di documentazione. Si tratta di Marco Garzonio per “Il profeta. Vita di Carlo Maria Martini”, Mondadori; Damiano Modena per “Carlo Maria Martini. Il silenzio della Parola”. Edizioni San Paolo – Corriere della Sera; Aldo Maria Valli per “Storia di un uomo”, Ancora.
Nell’annunciare alcune novità per le prossime edizioni, padre Carlo Casalone SJ ha anticipato che potrebbe essere suddiviso in 3 sezioni e ripetuto a cadenza biennale per permettere la presentazione di opere inedite. Allo scopo di proseguire, ha precisato don Virginio Pontiggia (segretario di Martini dal 1990 al 1996) l’arricchimento della bibliografia su Martini, piuttosto che riproporre testi di Martini. È invece già avviato, ha aggiunto Casalone, il progetto di raccogliere presso il Centro San Fedele di Milano tutti gli scritti del cardinale e una mappa con la posizione di quelli che non è stato possibile raccogliere.

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