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“Migliorare se stessi per essere al servizio di fede e giustizia”

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L’intervista a p. Michael Engh SJ, Presidente di Santa Clara University: “La tradizione ignaziana trova espressione nell’impegno per la giustizia sociale, l’eccellenza accademica, il servizio all’umanità e lo sviluppo della crescita spirituale personale. Il curriculum richiesto a tutti gli studenti comprende corsi di filosofia e studi religiosi”.

Padre Michael E. Engh SJ è Presidente di Santa Clara University, in California, dal 5 gennaio 2009. Engh è stato professore di storia alla Loyola Marymount University di Los Angeles e preside del Larmarney College of Liberal Arts di Loyola Marymount.

Professor Michael Engh, lei è il Presidente di Santa Clara University dal 2009, fondata nel 1851 da due gesuiti italiani, Giovanni Nobili (1812-1856) e Michele Accolti (1807-1878), che oggi conta circa 9.000 studenti e 400 professori. Il motto della scuola è: Ad Maiorem Dei Gloriam. Con i suoi 167 anni è la più antica istituzione di istruzione superiore e universitaria in California e la seconda più antica negli Stati Uniti occidentali. L’Università è organizzata in sei scuole: il College of Arts and Sciences, School of Education e Counseling Psychology, Leavey School of Business, School of Engineering, Jesuit School of Theology e School of Law. Santa Clara ha formato 4 Rhodes Scholars (3 negli ultimi 8 anni) ed è stata riconosciuta come una delle migliori università degli Stati Uniti per formare coloro che intendano ottenere una borsa di studio internazionale Fulbright.

Ma cosa significa oggi studiare in una università cattolica?

La questione che poni è di fondamentale importanza per le università dei gesuiti. Ci impegniamo a educare giovani donne e uomini a essere leader di competenza, coscienza e compassione per trasformare il mondo in meglio. La pedagogia ignaziana è soprattutto orientata nel dar modo agli studenti di sviluppare il loro potenziale in due modi: per migliorare se stessi come esseri umani (intellettualmente, moralmente, spiritualmente) e per essere al servizio della fede e della giustizia. La misura del nostro successo è negli studenti che formiamo per creare un mondo più giusto, umano e sostenibile.

Molte persone credono che le università cattoliche siano per lo più legate a una visione antiquata dell’uomo, della società e dell’economia non in grado di fornire risposte adeguate ai problemi attuali. Cosa risponde a queste persone?

A Santa Clara University supportiamo tre Centers of Distinction per affrontare in modo pratico le questioni sociali contemporanee di grande importanza. Il “Markkula Center for Applied Ethics” dà lavoro a 26 persone per esaminare le principali questioni che riguardano la nostra società e il mondo. Ad esempio, si affronta l’etica dell’Intelligenza Artificiale, l’etica di internet e dei social media, l’etica del giornalismo, l’etica medica, l’etica degli affari, l’etica del governo e altri problemi contemporanei. La pagina web del Centro ha due milioni di utenti distinti ogni anno e pubblica blog, video e saggi. Si veda: https://www.scu.edu/ethics/

Il nostro “Miller Center for Social Entrepreneurship” è utile al progetto dell’emancipazione economica delle donne e per alleviare la povertà in tutto il mondo. Fornisce agli imprenditori, su piccola scala nei paesi in via di sviluppo, gli strumenti per potenziare le loro attività nel fornire a un terzo più povero dell’umanità, beni e servizi necessari. Il programma Global Social Benefit porta ogni anno 15-20 imprenditori nel campus per sviluppare le capacità imprenditoriali con l’assistenza dei dirigenti della Silicon Valley che del tutto volontariamente si mettono al servizio come mentori e consulenti. Il Centro ospita inoltre 15-20 studenti di Santa Clara a livello globale ogni estate per lavorare con gli imprenditori sociali e per migliorare le loro attività. Si veda: https://www.scu.edu-social-entrepreneurship.org/

Il Centro ignaziano per l’educazione dei gesuiti serve diverse associazioni, sia dentro che fuori dal campus. Promuove le facoltà nella ricerca, così come lezioni e conferenze su questioni significative, come la giustizia e la sostenibilità da una prospettiva cattolica. Inserisce inoltre ogni anno 1.200 studenti di Santa Clara come volontari nei centri di servizio della città e nelle scuole elementari. Il Centro sponsorizza inoltre viaggi full immersion, sia nazionali che internazionali, per consentire agli studenti di incontrare persone più bisognose, attraverso un contatto personale e far maturare maggiore compassione e consapevolezza. Si veda: https://www.scu.edu/ic/

 

L’Università di Santa Clara fu fondata da gesuiti italiani e fin dall’inizio mostrò una forte propensione a formare “uomini per gli altri” con una spiccata responsabilità sociale e un profondo senso civico. Quanto c’è ancora di italianità?

Il patrimonio italiano prospera più chiaramente nel campus attraverso la “Vari Italian Studies Initiative” istituita e sostenuta dal defunto professore di lingua italiana, Victor Vari, e sua moglie Julia Botto Vari. La “Vari Italian Studies Initiative” studia e conserva tutti gli aspetti della vita e della cultura italiana: lingua, letteratura, arte, religione, storia, economia e politica. L’istituto sponsorizza il “Vari Symposium” che porta al campus importanti relatori italiani e italoamericani. L’oratore di Vari Symposium di quest’anno è il noto regista e produttore Francis Ford Coppola. Un precedente simposio è stato affidato alla chef, personaggio televisivo, autore e ristoratore Lidia Bastianich, che ha parlato di “Cibo, famiglia e cultura italiana”.

E della tradizione ignaziana?

La tradizione ignaziana presso Santa Clara University trova espressione nell’impegno per la giustizia sociale, l’eccellenza accademica, il servizio all’umanità e lo sviluppo della crescita spirituale personale. Il curriculum richiesto a tutti gli studenti comprende corsi di filosofia e studi religiosi. L’“Ignatian Center for Jesuit Education” mette a punto molte attività che rendono viva e attuale l’eredità dei gesuiti. Lo staff del Campus Ministery provvede alle liturgie, ritiri, programmi e direzione spirituale sia per i già laureati che per gli studenti. La facoltà coordina un programma di un anno noto come “Ignatian Forum Faculty” per una più intensa esperienza di sviluppo spirituale personale basato sugli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.

Di cosa devono tenere conto i giovani prima di iscriversi a un’università secondo lei?

Il mio consiglio agli studenti è di avvicinarsi al college con una mente aperta. Molti studenti di 18 anni non sono sicuri di cosa desiderano studiare e quale professione desiderano perseguire. Santa Clara University, come la maggior parte delle università americane, richiede a tutti gli studenti di seguire corsi in varie discipline: storia, inglese, matematica, scienze, studi religiosi e filosofia. Questa ampia esposizione ha lo scopo di aprire la mente degli studenti a possibili argomenti che non avrebbero mai immaginato di perseguire ulteriormente nei loro anni universitari. Gli studenti dovrebbero esplorare e assaporare diversi aspetti della vita intellettuale.

Cosa sente di dire ai giovani che finiscono le superiori e dovranno scegliere l’università?

Se uno studente sta considerando di iscriversi a Santa Clara University, potrebbe procedere tenendo conto delle sue esperienze e delle aspettative che ha per il futuro. Tali riflessioni, si spera, dovrebbero servire sia per la crescita personale, sia per capire i bisogni del resto del mondo. Questi due obiettivi sono strettamente collegati e invito gli studenti a riflettere sull’impatto che desiderano raggiungere con la loro vita, come ad esempio nelle politiche pubbliche, nelle relazioni sociali, nella sostenibilità, nella giustizia ambientale e nello sviluppo economico.

Cosa pensa del fatto che le università debbano professionalizzare e quale relazione potrebbe o dovrebbe avere la professionalizzazione con la conoscenza umanistica?

La professionalizzazione consente alle università di rimanere aggiornate nel loro lavoro e in sintonia con i bisogni e le opportunità della società. Gli amministratori universitari non possono ignorare i social media, ad esempio, e condurre la loro vita quotidiana ignorando ciò che la rapida comunicazione tramite mezzi elettronici ha significato. Qui nella Silicon Valley, l’industria e gli affari stanno avanzando a un ritmo di sfida. Gli amministratori universitari devono essere consapevoli delle esigenze immediate dell’economia e formare una forza lavoro istruita con le competenze adeguate all’impiego. La professionalizzazione, tuttavia, deve servire di più all’economia che alla mera formazione professionale. L’ampia esposizione alle discipline umanistiche e artistiche promuove l’immaginazione e la creatività, componenti cruciali per lo sviluppo umano e il miglioramento della società. L’educazione deve nutrire lo spirito e l’anima affinché i professionisti siano autenticamente umani.

L’apostolato intellettuale è sempre stato tra le priorità della Compagnia di Gesù. È ancora così? E come viene affrontato questo tema oggi?

La scorsa estate, il Superiore Generale della Compagnia di Gesù, Arturo Sosa, ha esposto le sue priorità per la vita intellettuale e il servizio dei gesuiti. A Loyola, in Spagna, p. Sosa si rivolse ai delegati dei 180 collegi e università della Compagnia di Gesù quando formarono l’“International Association of Jesuit Universities”. Padre Sosa ha intitolato il suo intervento “Università come fonte di riconciliazione”. Ha incoraggiato la collaborazione internazionale tra le istituzioni ignaziane per affrontare questioni più ampie di quelle di un singolo paese. Viste le migrazioni dei popoli e le molte tensioni nel mondo, p. Sosa ha riconosciuto la complessità di tali problemi e la necessità che persone altamente qualificate lavorino insieme per integrare tutte le persone nella società, in particolare quelle isolate e ai margini. La sfida rimane più che mai per studi avanzati che portano a gradi accademici che qualificano i gesuiti e i loro partner ad impegnarsi fruttuosamente nella ricerca di soluzioni nella scienza, economia, etica, teologia e relazioni sociali. Ho trovato il suo discorso avvincente e ho riletto il suo testo per esaminare ulteriormente le sfumature e la profondità delle sue riflessioni. Io e i miei vicepresidenti abbiamo letto e discusso questo intervento per applicare le intuizioni di p. Sosa sul nostro lavoro a Santa Clara University.

Grazie dell’opportunità che mi hai dato per affrontare queste domande. Sono felice di poter riflettere sulle interessanti questioni che hai sollevato e spero che le mie opinioni di gesuita americano stimolino la discussione tra i lettori di questo giornale. I migliori auguri a te e ai vostri lettori per il Nuovo Anno.

Intervista a cura di Francesco Recanati  pubblicata sul settimanale Vita Nuova di Trieste l’11 gennaio 2019

 

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