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Magis. Docenti albanesi in prospettiva europea

 

Formare i docenti e guardare all’Europa: è questo l’obiettivo dell’esperienza che il Magis, insieme alla Comunità Emmanuel, porta avanti in Albania, attraverso il finanziamento del Ministero degli Esteri italiano tramite il progetto di sviluppo dal titolo “Formazione dei docenti delle scuole superiori albanesi in una prospettiva europea”.

Dopo il crollo del regime le percentuali di abbandono scolastico sono cresciute (il 60% dai 14 ai 17 anni e l’85% dai 18 ai 22 anni) e i governi democratici hanno tagliato i fondi per l’istruzione e la formazione. Il ritiro dalla scuola per un precoce inserimento nel mondo del lavoro e la “fuga di cervelli” dal paese verso l’Europa e il Nord America rappresentano oggi due preoccupanti problemi da affrontare. Negli ultimi quindici anni si sta assistendo anche a un progressivo declino della scuola pubblica e a un crescente aumento dell’istruzione privata.

La regione settentrionale del Paese, di cui Scutari è la città più importante, è caratterizzata da un’istruzione di bassa qualità, da carenze infrastrutturali e da insegnanti tendenzialmente poco qualificati. I docenti albanesi sono poco pagati (circa 350€ al mese), poco aggiornati e spesso non molto motivati nello svolgimento della loro professione.

È in questo contesto che il MAGIS si è posta tre obiettivi:

  • contribuire alla formazione degli insegnati delle scuole superiori albanesi;

  • sensibilizzare gli studenti albanesi sui pericoli delle tossicodipendenze;

  • contribuire a interventi di edilizia scolastica presso il Liceo “Meshkalla” di Scutari (tenuto dai Gesuiti).

La formazione degli insegnanti

Grazie alla collaborazione tra formatori italiani e albanesi si sono raggiunti 1164 docenti albanesi provenienti da otto distretti scolastici (il 19% sul totale degli insegnanti di scuola superiore) attraverso 25 corsi formativi tenutisi presso il Liceo dedicato a padre Pjeter Meshkalla SJ. I contenuti vertevano principalmente sulla didattica, pedagogia e metodologia dell’insegnamento. Una docente di Tirana al termine del corso, ha dichiarato: “Ciò che più mi ha colpita è stata la dinamica della relazione io- tu, tra insegnante e studente. Quest’ultimo non è parte passiva della formazione: ogni docente deve riconoscere che lo studente ha una propria identità, è un ‘tu’ da considerare e riconoscere.

I corsi hanno riscosso grande successo fra tanti dirigenti del Ministero dell’Educazione albanese e fra i docenti stessi, largamente soddisfatti da questa occasione formativa. Così commenta Artur, docente presso il distretto di Scutari: “Mi sono sentito fortunato a poter partecipare al corso, non tutti i miei colleghi hanno avuto questa opportunità. Gli spazi, i tempi, gli orari e le modalità dei corsi sono stati ottimi.”

Informazione e prevenzione sulle dipendenze

Un secondo programma ha previsto l’aggiornamento e la formazione degli stessi docenti sulla problematica delle dipendenze e la sensibilizzazione degli studenti albanesi.

In Albania, gli spazi di discussione sulle tematiche delle dipendenze, in particolare da droghe e alcol, sono relativamente ristretti”, dice Ernesto Zaccaria, capo del progetto, “e dunque risulta molto difficile per un adolescente potersi confrontare su tali tematiche. Gli incontri nelle scuole sono stati fulcro fondamentale del progetto, in quanto hanno rappresentato un’opportunità d’informazione ed approfondimento su argomenti spesso taciuti e sottovalutati. Per gli studenti, è sembrata una sorta di valvola di sfogo attraverso la quale soddisfare domande e curiosità difficili da porre in altri contesti.”

Per il raggiungimento di questo obiettivo è stato insostituibile il lavoro dei formatori provenienti dalla Comunità Emmanuel, che da anni lavorano nel campo dell’accoglienza e del contrasto alle dipendenze.

Sessanta gli incontri diretti organizzati con gli studenti delle scuole superiori albanesi. Sono stati raggiunti direttamente (tramite incontri frontali) e indirettamente (tramite banchetti, pieghevoli e manifesti) circa 36000 studenti.

Ristrutturazione del Liceo Meshkalla

Prima dell’attuazione del progetto il Liceo non garantiva in parte della struttura gli standard minimi per lo svolgimento di una corretta attività didattica. Al fine di garantire spazi utili alla scuola e ai corsi formativi per docenti tenutisi presso il Liceo è stata realizzata la costruzione di una sala conferenze con una capienza da un minimo di 250 a un massimo di 350 posti e la ristrutturazione di un’ala del complesso scolastico di circa 370mq che ospita sale riunioni, biblioteca e laboratori didattici.

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