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L’incontro di Francesco con i gesuiti nei Paesi baltici

«Credo che il Signore stia chiedendo un cambiamento nella Chiesa». Il Pontefice, nel discorso riportato sull’ultimo numero de La Civiltà Cattolica, ha parlato del suo desiderio di portare avanti il Concilio Vaticano II e della necessità di entrare «con Dio» negli inferi concreti e nel caos di questo tempo difficile.

Durante la sua recente visita nelle Repubbliche baltiche, il 23 settembre scorso, papa Francesco ha incontrato in forma privata a Vilnius, in Lituania, un gruppo di 28 gesuiti dai vari stati Baltici. Il direttore de La Civiltà Cattolica, p. Antonio Spadaro, presente all’incontro, ha realizzato in esclusiva per il numero 4040 della rivista  il resoconto e la trascrizione del colloquio. 

Scendere agli inferi oggi. Di particolare intensità il breve scambio con mons. Sigitas Tamkevičius, che ha sperimentato la prigionia a opera del Kgb. Il Pontefice infatti era appena rientrato dalla visita al Museo delle Occupazioni e delle Lotte per la Libertà, «il Golgota lituano», all’epoca sede delle prigioni in cui venivano detenuti e torturati gli oppositori del regime sovietico. Uno dei momenti più intensi del viaggio. «Gesù è disceso agli inferi e io vi consiglio – ha detto papa Francesco – di non aver paura di discendere agli inferi delle persone […] Bisogna scendere lì. Toccare le piaghe […] E queste ferite non si sono aperte solamente a Vilnius e nel passato». E facendo riferimento alla «situazione di alcune carceri del nord Africa», il Papa ha detto: «Noi oggi ci strappiamo le vesti per quello che hanno fatto i comunisti, i nazisti e i fascisti… ma oggi? Non accade anche oggi? Certo, lo si fa con guanti bianchi e di seta!».

Il Concilio e il cambiamento nella Chiesa. Francesco ha ricordato l’importanza de «l’incontro tra giovani e vecchi». A un giovane gesuita che ha chiesto al Papa come poteva essergli d’aiuto, il Pontefice ha risposto: «Quello che oggi bisogna fare è accompagnare la Chiesa in un profondo rinnovamento spirituale. Io credo che il Signore stia chiedendo un cambiamento nella Chiesa». E dopo aver fatto riferimento al numero 12 di Lumen gentium e alla Chiesa come «popolo di Dio» ha aggiunto: «Se vuoi aiutarmi, agisci in modo da portare avanti il Concilio nella Chiesa».

Entrare nel caos. A un altro giovane gesuita che ha chiesto al Papa come vivere, senza avere paura, in un mondo che sembra nel caos, Francesco ha risposto innanzi tutto di non entrare nel caos da solo, «perché finirai male». E ha aggiunto: «Ma se tu entri con la grazia del collo­quio spirituale con il tuo Provinciale, con la tua comunità, se lo fai come missione e con il Signore […] non c’è da aver paura. Con il Signore, però, non con i propri capricci! Dio è forte, Dio è più forte […] Non abbiate paura!».

Esercizi spirituali, ponte ecumenico. Rispondendo a un padre che raccontava dell’interesse dei luterani per la pratica degli Esercizi spirituali, papa Francesco ha confermato la bontà di questo avvicinamento e ha ricordato che anche «il cardinal Arborelius di Stoccolma dà ritiri ai pastori luterani», aggiungendo: «Ricordiamoci di questo: il dialogo è per sommare, non per sottrarre».

 

Di seguito la versione integrale dell’articolo

Il colloquio del Papa con i gesuiti dei Paesi Baltici

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