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Lettera agli studenti di Posillipo

Le preferenze apostoliche universali dei gesuiti

“Nell’ascolto dialogante con la Parola del Signore cerchiamo anche noi in questa prolungata emergenza la luce e una risposta a tante domande”, scrive padre Di Luccio, vice preside della Facoltà teologica dell’Italia meridionale.

«In questi giorni cerchiamo parole sagge che ci illuminino, ascoltiamo e leggiamo tante parole che puntualmente ci informano, parole belle e profonde che ci fanno riflettere, ma anche parole che ci confondono. Poche parole ci aiutano veramente a capire cosa ci sta succedendo»: inizia così la lettera che padre Pino Di Luccio, vice preside della Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale sezione san Luigi, ha inviato a studenti, professori e impiegati in occasione della festa dell’Annunciazione. «La festa di oggi ci invita a metterci in ascolto della Parola del Signore, con atteggiamento dialogante, come spesso ci dice Papa Francesco. Quando l’angelo Gabriele le rivolse il saluto e le parole del Signore, Maria si interrogò e interrogò l’angelo. Nell’ascolto dialogante con la Parola del Signore cerchiamo anche noi in questa prolungata emergenza la luce e una risposta a tante domande. C’è una promessa di novità nella Parola del Signore, e questa promessa ci riguarda».

Di Luccio si rivolge quindi agli studenti, che stanno seguendo le lezioni a distanza:   «Incoraggio gli studenti a impegnarsi anche a distanza col desiderio di comprendere sempre meglio la Parola di Dio, per imparare così a discernere i segni dei tempi. Ricordatevi di tante persone che non hanno diritto di parola, che non sanno parlare, che nessuno ascolta, e che aspettano le vostre parole per rendere più comprensibili problemi e dubbi, per far udire la loro richiesta di aiuto, per imparare a esprimere le loro speranze, i loro progetti e desideri… Continuiamo ad affidare con fiducia al Signore tante persone che soffrono, coloro che sono nel lutto, e coloro che svolgono il loro lavoro in condizioni difficili. Soprattutto medici, biologi e virologi, infermieri, volontari; i governanti che prendono decisioni importanti e delicate, coloro che sono designati a farle applicare… Rinsaldiamo il legame dell’amicizia ― tra noi e tanti amici vicini e lontani che come noi vivono questa prova ― con la preghiera e il ricordo reciproco, con parole e con gesti che rafforzano la comunione, che edificano, e costruiscono la pace».

qui un articolo dell’Osservatore Romano a firma di padre Di Luccio sul centro teologico di Posillipo

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