Passa al contenuto principale
Gesuiti
Gesuiti in Italia, Albania, Malta e Romania
News
Gesuiti News Cultura Latourelle, il Teologo della credibilità della Rivelazione cristiana
Cultura

Latourelle, il Teologo della credibilità della Rivelazione cristiana

Padre René Latourelle (28 Ottobre 1918 – 16 Novembre 2017), il gesuita che ha formato generazioni di teologi, nel ricordo di padre Gianluigi Pasquale OFM Cap

Ci ha lasciati alcuni giorni fa per giungere, finalmente, a contemplare dal vivo il volto del Signore Gesù, da lui tanto amato e ricercato, il teologo Gesuita che all’estero, ma soprattutto in Italia, ha formato un’intera generazione di Teologi avendo insegnato per decenni come Professore nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana in Roma ed essendone stato anche Decano. Nato a Montréal in Quebec (Canada) quasi cento anni or sono, questa mite quanto autorevole figura di Gesuita si è fatta conoscere a Roma per aver fondato la cosiddetta «Scuola della credibilità» della Rivelazione cristiana attorno alla disciplina della teologia fondamentale, innestandola in perfetta continuità con la tradizione teologica del «Collegio Romano» – la futura Pontificia Università Gregoriana – e distinguendola, per questo, sia dalla «preoccupazione» afferente all’area tedesca, di predisporre uno statuto epistemologico alla teologica fondamentale, sia dall’impegno perseguito dall’altra «Scuola romana» del Laterano, di collegarla allo scenario fondativo e contestuale dell’attuale climaxculturale postmoderno. In una parola: grazie a René Latourelle, la riflessione cattolica sulla Rivelazione ha (dis)messo i panni dell’«apologetica» tradizionale – piuttosto attestatasi sull’autodifensiva – modificando definitivamente la nomenclatura in quella di «teologia fondamentale», la cui peculiarità sta, appunto, nel rendere la Rivelazione cristiana attraente perché credibile in sé e per sé, come egli afferma nel suo celeberrimo La Teologia della Rivelazione, pubblicato in varie lingue.

Padre René Latourelle trascorse, dunque, la maggior parte della propria esistenza a Roma in quell’«alma mater» accademica che la Pontificia Università Gregoriana è. Successore nella Cattedra di «Apologetica» alla Pontificia Università Gregoriana del confratello olandese, il Gesuita P. Sebastian Tromp (1889-1975) – la cui massima esperta rimane la teologia italo-tedesca Alexandra von Teuffenbach (Padova, 1970-) per il contributo apportato al n. 8 della «Lumen Gentium», il famoso «subsistit in» –, non si può comprendere la statura di Padre Latourelle, se non vengono prese simultaneamente in considerazione tre suoi peculiari tratti biografici, visto che non c’è nessuna bibliografia senza lo studio accurato della biografia di chi ha prodotto detta bibliografia.

Il primo, sconosciuto ai più, è il fatto che il Nostro fosse innanzitutto uno storico, prima ancora che un teologo, da ché i Superiori lo inviarono a specializzarsi in Storia del Cristianesimo e perfino in Storia della Chiesa. Solo in considerazione di questo primo tassello biografico si possono meglio comprendere le prime e riuscitissime opere di P. Latourelle inerenti la storicità di Vangeli, che hanno riscosso un considerevole successo e che hanno creato il sottofondo ideale per il prosieguo delle ulteriori ricerche sul Gesù storico, sfociate, poi, e dichiaratamente, nel proprio contributo, per quanto indirettamente apportato, alla stesura della Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum, specialmente nella stesura dei nn. 2, 4 e 5.

Il secondo ambito di interesse che impegnò, fino in fondo, P. Latourelle fu quello di offrire un’identità propria alla – se così possiamo dire – «neonata» disciplina della Teologia Fondamentale che, appunto, aveva sostituito quasi del tutto la «forma mentis» dell’apologetica. Da questo secondo angolo visuale, che trattiene sia l’indole biografica che bibliografica, si nota una certa «prudente umiltà», da parte di Latourelle, nel precisare, per il contesto italiano e romano, quella che, all’opposto, in ambiente tedesco, tra tutta la teologia sistematica, primeggiava come la disciplina avente l’identità epistemologica più chiara e meglio ben definita: la «Fundamentaltheologie» (la teologia fondamentale). Stando a Latourelle la Teologia Fondamentale, in realtà, non possiede ancora un’identità definita, né esiste un consenso generale sulla natura, l’articolazione, il metodo e i contenuti della disciplina. Le ragioni di questa incertezza non vanno cercate solo nella – almeno per la durata degli anni della Sua docenza – breve vita della disciplina – la quale in realtà è «giovane solo nella denominazione», ma non certo nell’istanza teologica incarnata – bensì in una oggettiva complessità e molteplicità dei suoi compiti e funzioni. Nel 1980 R. Latourelle canonizzava questa incertezza affermando che «per la sua stessa natura, la [teologia] fondamentale è condannata all’insicurezza più che altre discipline»; e questo perché, essendo una disciplina di frontiera con finestre aperte sulle scienze umane, partecipa alla vita e ai cambiamenti interni a queste discipline, mentre come, «scienza “teologica” è convolta in tutti i rinnovamenti della teologia, soprattutto in materia d’esegesi» (R. Latourelle, Nuova immagine della fondamentale, in Id. – G. O’Collins, ed., Problemi e prospettive di teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 1982, pp. 59-84, qui p. 59).

Con il terzo tratto, corrispondente all’incirca al decennio che va dal 1980 al 1990, P. Latourelle compie un sensibile balzo innanzi, impegnandosi, piuttosto, a riconfigurare l’identità della Teologia Fondamentale all’interno della «questione di senso» che interessa alquanto l’uomo contemporaneo cosicché la Rivelazione cristiana appaia pienamente credibile a colui o a colei che si avvicina alla persona di Gesù Cristo. È quello il periodo in cui Padre Latourelle trova in Rino Fisichella (*1951), suo discepolo, il più preparato interprete e fedele prosecutore della «Scuola della credibilità» della Rivelazione cristiana, succedendogli, di fatto, nella Cattedra che fu di San Roberto Bellarmino (1542-1621), essendo Fisichella il primo non Gesuita nella storia a prendere quel posto come Professore Ordinario. Senza tema di smentita, essendo stato, a mia volta, discepolo alla Gregoriana dell’allora Prof. Rino Fisichella oso affermare che si deve a questo insigne teologo di fama nazionale e internazionale, ora Arcivescovo, la possibilità che il pensiero di P. Latourelle sia stato integralmente trasmesso alla «terza generazione» dei teologi fondamentali – quella costituita dagli attuali cinquantenni – e, soprattutto, irradiato all’estero nei cinque Continenti. La sinergia intercorsa tra P. Latourelle e Mons. Rino Fisichella venne, poi, coronata e onorata con la pubblicazione del ponderoso Dizionario di Teologia Fondamentale (1990), un’autentica miniera per questa disciplina, per la cui edizione l’attuale Presidente del Pontificio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione non si è risparmiato in energie profuse, acribia scientifica, assieme all’indovinata intuizione dell’interdisciplinarietà conferita al Dizionario, tradotto, successivamente in molte lingue straniere.

L’ultima pubblicazione del Gesuita Canadese, strettamente inerente la teologia fondamentale, risale a tredici anni fa. Invitai io stesso P. Latourelle, oramai quiescente da molti anni in Canada, chiedendogli se desiderava partecipare alla Miscellanea di Studi in onore del Suo confratello Gesuita P. Jared Wicks SJ (*1929), già mio Professore nella Pontificia Università Gregoriana assieme a Mons. Rino Fisichella. P. Latourelle stese uno scritto memorabile con questo titolo: Cristopienezza di senso in C. Aparicio Valls – C. Dotolo – G. Pasquale, ed., Unità della fede e sapere teologico. Studi in onore del Prof, Jared Wicks SJ, Editrice Pontificia Università, Roma 2004, pp. 55-68. Le esequie di P. René Latourelle, SJ sono state celebrate il  25 novembre a Richelieu (Québec, Canada). In limine, credo che la sua intera esistenza di teologo dedito alla ricerca e all’insegnamento trovi la migliore sintesi in questo Suo frammento autobiografico, che come accennato, dice anche della luminosa Sua figura di uomo, religioso e sacerdote: «Signore, durante le lunghe ore di apparente solitudine, nella mia camera, di fronte al muro, davanti ai miei libri e alla pagina bianca che a fatica cerco di riempire, so di non essere solo, ma che siamo in due. So che sei con me, intensamente presente, che mi avvolgi nel Tuo amore, e che leggi dietro alle mie spalle, quello che abbozzo a proposito di te, e sono felice» (P. René Latourelle, SJ).

Gianluigi Pasquale OFM Cap.

Pontificia Università Lateranense

Ultime notizie
Esplora tutte le news