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La teologia e i naufraghi della storia

Si intitola “Con tutti i naufraghi della storia” il volume appena pubblicato con gli Atti del Convegno “La teologia dopo Veritatis gaudium nel contesto del Mediterraneo”, tenutosi a Napoli il 20-21 giugno scorso, presso la  Sezione san Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale

Il titolo del volume cita una frase pronunciata da papa Francesco, che ha partecipato all’evento in qualità di relatore. «Quella relazione è oggi un esemplare documento di lavoro che richiede a tutte le istituzioni teologiche di ripensare se stesse, il proprio compito a servizio della Chiesa e l’impegno nella promozione di una cultura di pace per l’integrità della persona umana, nelle sue relazioni con gli altri e il creato e nelle sue dimensioni sociali, politiche, economiche e religiose», dice il decano di San Luigi, padre Pino Di Luccio.

Proprio per concretizzare le parole del Convegno e soprattutto le indicazioni della relazione di Papa e il suo invito a elaborare una teologia dell’accoglienza nel contesto del Mediterraneo, su proposta del vescovo di Teggiano-Policastro, monsignor Antonio De Luca, San Luigi sta avviando un progetto di “accoglienza, integrazione e educazione alla convivenza” nelle scuole della diocesi con una significativa presenza di profughi, soprattutto dal mondo arabo. In cantiere un secondo progetto destinato alle famiglie: quelle dei centri SPRAR e quelle dei paesi che le ospitano. Inoltre, su iniziativa del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, l’Istituto di Storia del Cristianesimo “Cataldo Naro” ha avviato una convenzione con l’assessore all’istruzione per leggere e studiare in alcune scuole della città il documento Sulla Fratellanza Umana firmato lo scorso febbraio ad Abu Dhabi da papa Francesco e dall’Imam Ahmed Al-Tayyeb. «Avviamo così, con l’aiuto dello Spirito santo e la collaborazione di amici e professionisti di buona volontà, “processi di trasformazione” che hanno lo scopo di iniziare a praticare e a promuovere l’accoglienza reciproca per poi elaborare, partendo dal basso, una teologia dell’accoglienza», aggiunge Di Luccio.

Nel libro, che contiene gli Atti del Convegno dello scorso giugno, con prefazione del padre Federico Lombardi, è stata anche inserito il documento Sulla Fratellanza Umana, la relazione del Papa tenuta il giorno della firma del documento e la lettera che il Patriarca ecumenico Bartolomeo I ha indirizzato ai partecipanti al Convegno.

«In questo cammino continuo di uscita da sé e di incontro con l’altro, è importante che i teologi siano uomini e donne di compassione, toccati dalla vita oppressa di molti, dalle schiavitù di oggi, dalle piaghe sociali, dalle violenze, dalle guerre e dalle enormi ingiustizie subite da tanti poveri che vivono sulle sponde di questo “mare comune”. Senza comunione e senza compassione, costantemente alimentate dalla preghiera, la teologia non solo perde l’anima, ma perde l’intelligenza e la capacità di interpretare cristianamente la realtà» (papa Francesco).

 

 

 

 

 

 

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