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La marcia di padre Ludovic Lado per la pace in Camerun

Presentazione di un libro presso la comunità dei gesuiti di Villapizzone a Milano

Il gesuita voleva fare un gesto simbolico – una marcia solitaria tra Douala e Yaoundé – per attrarre l’attenzione sulla condizione delle regioni anglofone del paese e per sottolineare la necessità di una riconciliazione nazionale. Glielo hanno impedito.

Lo aveva annunciato a settembre, in un lungo appello-denuncia: «Se entro ottobre 2020 la Chiesa cattolica, il governo e gli abitanti della zona anglofona non si mobiliteranno per il dialogo, per la giustizia, per la riconciliazione e la pace nel Nord Ovest e Sud Ovest del paese, mi mobiliterò io stesso»: così padre Ludovic Lado,  padre gesuita camerunese, antropologo. «Non ho nulla da nascondere. Comincerò un pellegrinaggio a piedi partendo da Bamenda fino a Buea, passando per Yaoundé e Douala, finché i belligeranti non capiranno che è giunta l’ora di mettere fine alla sofferenza umana in queste regioni», aveva scritto nell’appello  riportato da Missione Oggi, la rivista dei missionari saveriani.

«Prenderò il mio bastone di pellegrino solo se la Chiesa – come comunità di sacerdoti, profeti e re, discepoli di Gesù Cristo, il martire per eccellenza – persisterà nell’indifferenza. Sono pronto a morire per questa causa, se necessario. Meglio morire per la giustizia, in favore di tutti, piuttosto che morire di Covid-19. Se dovessi morire in questo pellegrinaggio, questo appello diventerebbe il mio testamento. Sulla mia tomba basterà scrivere: “Beati i perseguitati per la giustizia” (Mt 5,10). L’indignazione non basta più. Non posso più stare tranquillo».

Così il gesuita aveva intrapreso la sua marcia-pellegrinaggio da Douala, la capitale commerciale del Camerun, a Yaoundé capitale politica. Ma  la polizia lo ha fermato il 13 ottobre, al secondo giorno del suo percorso che si sarebbe dovuto concludere il 22 di ottobre. Aveva già compiuto una quarantina di chilometri e gliene restavano poco meno di 200, ma per le forze dell’ordine non aveva il permesso per compiere a piedi quel viaggio. Nel racconto di Nigrizia il magazine del padri Comboniani, il racconto degli eventi.

Qui la pagina Facebook di padre Ludovic che ha già annunciato che riprenderà il cammino se i negoziati non dovessero andare a buon fine entro dicembre.

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