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In ascolto dei poveri: il cantiere euro-mediterraneo

Le preferenze apostoliche universali dei gesuiti

Non solo Magis e Centro Astalli. Le singole comunità dei gesuiti si interrogano per divenire sempre più accoglienti rispetto alle fragilità, pro-vocati da Papa Francesco, dall’orientamento emerso nelle Preferenze Universali e nel piano apostolico della Provincia Euro-Mediterranea.

“Ci accorgiamo che è necessario vivere in modo sempre più trasparente la nostra appartenenza al Signore, donandosi in relazione che privilegiano i più fragili della terra” sottolinea p. Gianni Notari SJ. Coordinatore regionale per la Sicilia e la Calabria.

Un grande cantiere

Così la Provincia – che comprende Italia, Malta, Albania e Romania – diventa un grande cantiere: 12 senza fissa dimora sono stati accolti in un’ala della parrocchia dei gesuiti a Catania, “ospitalità accompagnata dalla solidarietà di tutta la comunità parrocchiale, impegnata ad individuare per loro anche prospettive di lavoro” aggiunge Notari. “Vogliamo trovare strade che possono incontrare la sensibilità delle persone che in quel territorio ci interpellano”. E poi scuola di italiano per i migranti ma anche rinnovato sostegno dei ragazzi dell’Istituto Gonzaga di Palermo per le missione in Perù, l’impegno per le opere di carità in Romania della Lega Missionaria Studenti a capodanno a Sighet, dove organizza ogni estate campi di servizio, per una nuova esperienza di prossimità.

Comunità più inclusive

Sogna di più anche il Centro Astalli, in prima linea a supporto dei rifugiati: “Comunità in cui il noi sia sempre più inclusivo” evidenzia p. Camillo Ripamonti SJ, direttore, “sempre meno sia presente la differenza noi/voi per iniziative che vedano come protagonisti sia i rifugiati che i cittadini italiani in una progettazione comune”. “Attenzione anche alle povertà culturali e spirituali” specifica p. Henrik Urban SJ, Superiore della missione della Romania “una persona umana ha bisogno anche di colmare queste esigenze”. “E’ il punto più difficile del progetto” per p. Michael Bugeja SJ, Delegato per Malta e la Missione di Romania. “Abbiamo il Jesuit Refuge Service, l’Istituto Paulo Friere per l’alfabetizzazione degli adulti, ma a livello comunitario resta molto da fare, Più semplice andare e soddisfare bisogni che aprire le porte ed accogliere. Una sfida da affrontare. Nel collegio St Aloysius, che quest’anno festteggia i 112 anni, abbiamo avviato un percorso educativo dalla materna alle superiori per aiutare i ragazzi ad essere più consapevoli dei bisogni degli altri e della cura della casa comune”. La scuola secondaria continuerà con il progetto di rimboschimento. Politiche plastic free per tutti. Nel college Sixth Form le iniziative includono un sistema on line per la vendita di biglietti per i concerti, tazze biodegradabili, condivisione di documenti online, due giorni di cura degli spazi comuni ogni anno. E ancora il Green Fingers Project, programma di responsabilità sociale; il Young Reporters for the Environment, raccolta differenziata dei rifiuti e raccolta dei rifiuti organici; cestini per le batterie, registrazione alla Ignatian Carbon Challenge Network; partecipazione all’Operazione Wallacea Expedition – conservazione degli habitat naturali e lancio del Green Council 2019-2020.

Investimenti etici

Sensibilità ed iniziative locali ma anche di governo: “Stiamo lavorando in particolare sugli investimenti etici, una strada senza ritorno” aggiunge l’economo di Provincia Berardino Guardino. Tra i passi compiuti in questa direzione da ricordare l’apertura del nuovo centro di accoglienza per rifugiati nel cuore della casa provinciale in via degli Astalli a Roma. “Entro 5 anni ci siamo poi impegnati, come tante diocesi ed istituti religiosi, al disinvestimento delle energie fossili a favore delle rinnovabili”.

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