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Il Sinodo e il discernimento

Il Papa ha disposto che durante i lavori, in assemblea plenaria e nei gruppi, ogni 5 interventi si osservi un momento di silenzio – circa tre minuti – per permettere a ognuno di prestare attenzione alle risonanze che le cose ascoltate suscitano nel suo cuore, per andare in profondità e cogliere ciò che colpisce di più.

“Il Sinodo è un esercizio ecclesiale di discernimento. Franchezza nel parlare e apertura nell’ascoltare sono fondamentali affinché il Sinodo sia un processo di discernimento”: è un passaggio del discorso  tenuto dal Papa, il tre ottobre scorso, in apertura del Sinodo dei giovani. Il tema del discernimento attraversa tutta l’assise. “Il discernimento non è uno slogan pubblicitario, non è una tecnica organizzativa, e neppure una moda di questo pontificato, ma un atteggiamento interiore che si radica in un atto di fede. Il discernimento è il metodo e al tempo stesso l’obiettivo che ci proponiamo: esso si fonda sulla convinzione che Dio è all’opera nella storia del mondo, negli eventi della vita, nelle persone che incontro e che mi parlano. Per questo siamo chiamati a metterci in ascolto di ciò che lo Spirito ci suggerisce, con modalità e in direzioni spesso imprevedibili” ha continuato il Papa. E ha aggiunto: “Il discernimento ha bisogno di spazi e di tempi. Per questo dispongo che durante i lavori, in assemblea plenaria e nei gruppi, ogni 5 interventi si osservi un momento di silenzio – circa tre minuti – per permettere a ognuno di prestare attenzione alle risonanze che le cose ascoltate suscitano nel suo cuore, per andare in profondità e cogliere ciò che colpisce di più. Questa attenzione all’interiorità è la chiave per compiere il percorso del riconoscere, interpretare e scegliere”.

 

Padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e segretario della Commissione per l’Informazione dell’assemblea sinodale, in un post su Facebook ha riassunto il tema in tre punti:

Tre domande e tre risposte sul #Synod2018:

1. DOMANDA: perché al Sinodo ogni 5 interventi si fanno 3 minuti di SILENZIO? Il Sinodo è luogo di discernimento. Serve lasciare spazio alle RISONANZE personali in modo che in ciascuno possano brevemente emergere le IDEE che più hanno colpito e anche i SENTIMENTI provati.

2. DOMANDA: Perché al Sinodo i padri consegnano un testo ma possono cambiarlo fino all’ultimo? Perché al Sinodo si ASCOLTA. Gli interventi non sono conferenze. Fino all’ultimo tu hai la possibilità di CAPIRE più cose o di capirle meglio o di dirle meglio o di CAMBIARE idea.

3. DOMANDA: perché al Sinodo gli interventi dei Padri non sono resi noti? Perché nel discernimento si deve parlare liberamente all’assemblea senza sentirsi condizionati dal fatto che le proprie parole saranno divulgate. Ciascuno però può liberamente comunicare le proprie idee.

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