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Roma.Il riordino del Fondo Librario Antico

Il patrimonio librario della Provincia d’Italia si aggira intorno ai 100 mila volumi, tra cui alcuni incunaboli, diverse migliaia di cinque centine e libri antichi (che per convenzione sono i volumi che sono stati pubblicati entro il 1831). Da alcuni anni l’economato di Provincia sta lavorando al riordino di questo preziodso patrimonio. Il mandato all’economo risale all’allora Provinciale P. Francesco Tata.
Il progetto, oltre a recuperare un patrimonio di grande rilevanza che giaceva abbandonato, affidato alla rodente critica di topi e parassiti, esposto al rischio di furto, incendio e di danneggiamenti di varia natura, ha lo scopo di rendere fruibili i volumi attraverso il catalogo che si sta realizzando e la digitalizzazione di alcuni tra i testi più significativi che saranno consultabili on line. Per la collocazione fisica, sono stati individuati tre luoghi in cui era già presente una significativa raccolta di libri antichi e che opportunamente ristrutturati ospiteranno i nuovi archivi: Gallarate, Napoli e Palermo.
L’effettiva realizzazione del progetto, è affidata a due tecnici del settore: il prof. Gaetano Colli, direttore della biblioteca di Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza” e responsabile del Fondo Antico della facoltà di Giurisprudenza della medesima Università e il dott. Raffaele Papaleo esperto di “fundraising”. Essi svolgono una preziosa attività di consulenza nei rispettivi ambiti, supervisione delle ditte fornitrici, affiancamento ai superiori locali e responsabili delle case, rendicontazione agli enti finanziatori, predisposizione di richieste di finanziamento.
Ad oggi si è provveduto a rendere idonei i locali che ospitano i libri antichi nei tre siti, acquistare scaffali adatti alla conservazione, disinfestare i volumi attaccati da voraci parassiti, acquistare strumenti di hardware e software, avviare la catalogazione.
I finanziamenti ottenuti ammontano a complessivi 860 mila euro. Fino ad oggi sono stati spesi circa 450 mila euro, la maggior parte dei quali per rendere idonei i locali. Contributi economici sono stati concessi da Fondazione UBI di Varese, Fondazione Comunitaria del Varesotto, Regione Lombardia, ARCUS SpA, Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ora l’attività di catalogazione assorbirà le maggior parte delle rimanenti risorse economiche. Ultima attività sarà la digitalizzazione di alcuni volumi e verso la fine del 2012, la presentazione del lavoro svolto.

Le comunità e le opere che avessero volumi antichi conservati in maniera precaria e non valorizzati, possono usufruire dei servizi di consulenza del team che affianca l’economo.

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