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Il ricordo della riforma del calendario – Villa Mondragone

Nel 1582 per 10 giorni, nell’occidente cattolico, nessuno è morto, nessuno è nato, nessuno ha contratto matrimonio, nessuno è stato battezzato. Perché? Questo è uno dei quesiti che potreste trovare nella settimana enigmistica o sentire in qualche quiz televisivo. Non si tratta di un rompicapo, la risposta è in realtà molto semplice: quei 10 giorni, in realtà, non sono mai esistiti.

La riforma del calendario e Mondragone

Gregorio XIII, infatti, volendo colmare il divario che nel tempo era stato generato tra il calendario giuliano in uso fino al Cinquecento e l’effettivo calcolo dei giorni sulla base del ciclo naturale, convocata una commissione di esperti e scienziati, firmò un decreto con il quale annullava quella discrasia, “aggiornando” il calendario.

La riforma del calendario prese il suo nome e fu firmata proprio nel salone principale di Villa Mondragone. Nel corso degli anni Villa Mondragone conobbe diverse stagioni: fu residenza pontificia, dimora estiva dei Borghese, sede del Collegio di Mondragone e quindi proprietà della Compagnia di Gesù fino alla vendita all’Università di Tor Vergata.

L’episodio della riforma del calendario è molto noto ed è ricordato all’interno della storica Villa da una targa presente nel salone degli svizzeri, ancora visibile.

Oggi vi raccontiamo la storia dell’apposizione di quella targa e di chi ha contribuito alla sua messa in opera.

La targa commemorativa

La targa fu realizzata per volere degli stessi alunni del collegio, che nel 1915 frequentavano l’Istituto.

In quell’anno infatti cadeva il cinquantesimo anniversario dalla fondazione del Collegio Mondragone – avvenuta il 2 febbraio del 1865 – e furono molte le attività che studenti e gesuiti misero in campo per poter celebrare l’evento, benchè caratterizzate sempre da una certa sobrietà e da un certo sottotono, per via del conflitto mondiale.

Gli alunni si riunirono in un comitato per raccogliere la cifra necessaria per la spesa – 500 lire – ottenuta grazie al contributo di tutti i collegiali.

L’opera fu realizzata dall’artista romano Poccetti. La scritta presente sulla lastra marmorea fu “dettata” come riporta la cronaca di un diario presente in archivio, dallo stesso P. Lorenzo Rocci SJ che insegnava all’epoca latino e greco a Mondragone.

La scritta, ancora visibile oggi nel salone, recita:

Kalendarium Julianum ad sidereas leges congruenter emendatum Gregorius XIII Pont. Max. Suo in his aedibus obsignans nomine ratum habuit decreto sanxit An. D. MDLXXXII VI Kal. Mart.

An. D. MCMXV L a Colleg. Const. Alumni pos.

La lastra fu incassata nel muro della sala, il 30 dicembre del 1915, lo ricordiamo oggi nel 103° anniversario dell’evento.

Maria Macchi