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Loyola. L’incontro dei “vice” delle scuole europee dei gesuiti

Dal 4 al 7 febbraio 2013 si è tenuto a Loyola un incontro europeo di formazione e coordinamento per i collaboratori dei dirigenti scolastici (“Deputy Heads / Vice Heads”) delle scuole della Compagnia di Gesù. L’incontro è stato organizzato e condotto dal JECSE, la federazione europea dei Gesuiti per l’Educazione Primaria e Secondaria, istituzione che promuove la pedagogia e l’indentità ignaziana tra le diverse scuole dei gesuiti in Europa, sviluppando una cultura “di rete”.

L’evento riveste una particolare rilevanza in quanto per la prima volta nella storia del Jecse è stata organizzato un incontro di questo genere tra coloro che gestiscono “il quotidiano” della vita di una scuola: presidi, vicepresidi e altre figure di responsabilità intermedia… Fino ad oggi, infatti, si erano già incontrati diverse volte i rettori e i direttori delle scuole europee. Si è invece voluto estendere la partecipazione anche a figure intermedie, più “operative” e molto importanti per le nostre scuole, segno che lo spirito e la cultura della Rete si sta diffondendo e che la nostra presenza educativa in Europa può diventare sempre più incisiva e dare un nuovo apporto alla formazione del nostro continente.

Particolarmente nutrita in particolare la delegazione italiana (presenti tutte le scuole esclusa Napoli, con la partecipazione particolarmente gradita delle due vice-direttrici del Collegio di Scutari in Albania), guidata dal Delegato, P. Vitangelo Denora.

“Sebbene le nostre scuole possano sembrare piccole realtà a volte isolate – raccontano Daniele e Silvia che hanno partecipato all’incontro – durante la conferenza internazionale svolta a Loyola si è potuto dare concretezza alla “rete” dei collegi ignaziani d’Europa ed interagire con colleghi e dirigenti che come noi, ogni giorno, affrontano difficoltà simili”.

Certamente le differenze tra i “Collegi” ci sono, ma diventano un’occasione preziosa per il confronto e lo scambio delle buone pratiche; le cose che abbiamo in comune sono tante e nonostante le diverse lingue parlate, emerge chiaramente la linea di fondo che identifica e unisce tutti i collegi della Compagnia di Gesù nel mondo: in una parola sola la Pedagogia ignaziana.

“E’ stata una preziosa occasione di riflessione per i deputy heads – afferma il Delegato, Padre Vitangelo Denora – avere l’occasione di decifrare la complessità del loro compito, che ha quotidianamente a che fare con una notevole complessità relazionale: i ragazzi e le famiglie, i colleghi, il Rettore e una grande varietà di situazioni molto ordinarie: dai ritardi agli interventi disciplinari, alla gestione delle assenze, all’organizzazione delle uscite… un quotidiano che spesso rischia di soffocarci, ma che visto più da lontano diventa il luogo dove si gioca molto della missione della scuola, che non è fatta solo di grandi progetti e principi, ma proprio di tanti momenti e messaggi quotidiani”.

“Entrare in questa complessità – continua Padre Denora – per riflettere un pò e ritrovare la passione che anima l’impegno educativo approfondendolo alla luce del carisma ignaziano era la vera sfida del convegno. Ed è ben riuscita a vedere il clima ed il volto dei partecipanti, i tanti momenti anche informali di scambio e di arricchimento reciproco”.

Il tutto in un contesto suggestivo e molto denso per le scuole della Compagnia di Gesù: Loyola. Ospiti nella casa di spiritualità, c’è stata anche l’opportunità di vivere momenti intensi di preghiera nel Santuario e, ovviamente, nella cappella della conversione di Ignazio.

La conferenza è iniziata con il racconto di esperienze di vita quotidiana nella scuola (S. Finegan), partendo da molti aneddoti che caratterizzano i rapporti con docenti, genitori e alunni, esperienze che ben mettono in rilievo la complessità che caratterizza le relazioni umane nell’ambito scolastico.

Il secondo intervento è stato il cuore pulsante di tutta la conferenza, un momento coinvolgente  ed elegante di Dominique Salin SJ del Centre Sèrves Paris. “Freedom in everyday”, ovvero come gestire il proprio tempo e i propri strumenti nel quotidiano per essere uomini liberi e aperti agli altri. L’intervento è terminato con il paradosso che accomuna le finalità dei dirigenti scolastici: l’autorità che ha raggiunto i propri obiettivi tende a scomparire, non ha bisogno di controllare, ma stimola la spontanea crescita degli altri esattamente come un professore che trova la propria soddisfazione nel momento in cui è eguagliato o superato dagli allievi.

A questi temi si è aggiunta la riflessione proposta dal Padre V. Marcuello SJ sulla presenza di Dio in ogni nostra azione, sulla positiva attitudine alla gratitudine e sull’importanza della rielaborazione del nostro agire.

Infine ci si è potuti confrontare in modo attivo nei vari lavori di gruppo dove sono emersi aspetti molto concreti del nostro lavoro quotidiano, problematiche e positività.

Dalle colline di Loyola, luogo di nascita di S. Ignazio, si estende una rete fatta di esperienze ed impegno educativo che muove i suoi primi passi verso una sempre più ampia condivisione e conoscenza di un mosaico di realtà simili e al tempo stesso eterogenee che ne costituiscono la vera ricchezza.

 

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