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Gonzaga, un modello per i giovani del millennio smarrito

“La forza di una scelta”: su TV2000 il 21 giugno- alle 9.10 con replica nella settimana- il docufilm su San Luigi Gonzaga, realizzato in occasione dei 450 anni dalla nascita del santo. L’opera di Alberto Di Giglio e Luigi Boneschi è stata prodotta dalla Mediterranea Productions, con il sostegno della Provincia Euro-Mediterranea.

Chi fu davvero san Luigi Gonzaga? Quale il suo volto più vero tra i tanti possibili? Che significato ha ancora oggi la sua vita per i giovani di cui è patrono universale? A queste domande cerca di rispondere il docufilm “Luigi Gonzaga. Volti di un santo”, girato in occasione dell’Anno Giubilare Aloisiano nel 450mo anniversario dalla nascita. La risposta del film, forte delle riletture di recenti studi storici, è che Luigi Gonzaga fu una personalità infinitamente più forte e complessa del ritrattino sbiadito che di questo “puro di cuore” si è dato nei secoli. Tra tanti cliché sentimentali, Luigi è stato proposto di frequente dalla pedagogia cattolica come un ragazzo svenevole e condiscendente rispetto ai valori del suo tardo Cinquecento. Esempio illuminante di questa lettura antiquata e parodistica è il ricordo che di San Luigi offre Federico Fellini nel suo autobiografico Amarcord, ambientato nella Rimini degli anni ’30 durante il fascismo. Al contrario, Luigi fu un giovane appassionato, capace di scegliere e dire dei “no” costruttivi e coraggiosi. Fu un anticonformista nel senso più nobile. Per questo può ancora affascinare i giovani del nostro millennio smarrito.

Il film di Alberto Di Giglio e Luigi Boneschi scorre attraverso i memorabili luoghi del santo (Castiglione delle Stiviere, Mantova, la Firenze della SS. Annunziata, la Roma del Collegio Romano e delle stanzette aloisiane). Si snoda attraverso alcune testimonianze mirate e l’interpretazione che di Luigi dà, con sensibilità plastica, l’attore Giulio Forges Davanzati. E affronta quattro volti fondamentali del santo: la scelta, la purezza, la vita comunitaria, lo studio. Altrettante provocazioni per i ragazzi di oggi. Altrettanti aspetti di un universo vasto come quello dei Gesuiti tra cui il giovane Gonzaga, stretto al suo crocifisso, volle entrare rinunciando a ogni privilegio della sua condizione nobiliare. Una Compagnia di Gesù che in quegli anni, nel Collegio Romano, proponeva con la ratio studiorum un modello di studi e di metodi razionali profondamente innovativo, regalando all’Occidente intellettuali e scienziati di prestigio; e al mondo intero missionari capaci di evangelizzare rispettando ogni cultura.

Chi fu allora Luigi? Un innamorato di Cristo e di Maria. Uno strumento del Vangelo. Uno studioso impegnato che volle essere ricco solo di umiltà. Uno dalla parte dei poveri e dei senza speranza cui dedicò la vita nella terribile peste romana del 1591. Se ogni tempo ha le sue piaghe corporee, morali e spirituali la vita generosa di Luigi è ancora adesso di sconvolgente attualità.

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