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Galloro. Giovani Padri: un hula-hoop per imparare a collaborare

Parlare di collaborazione e delle dinamiche da questa derivanti non è lo stesso che viverle in prima persona. La scelta fatta quest’anno per il tradizionale incontro dei “Giovani Padri” (i primi anni di ordinazione fino alla partenza per il Terz’anno), ha privilegiato questo secondo versante. La priorità che ci si è dati non è stata di raccontare l’esperienza o le domande che ciascuno dei partecipanti si pone, ma lasciarsi coinvolgere dal “gioco” che è stato proposto da alcuni esperti nel settore della collaborazione, guidati da Alvaro Gafaro Barrera, consulente aziendale di origine colombiana.
L’incontro si è tenuto dal 26 al 30 agosto a Galloro. La prima giornata è stata consacrata a una serie di esercizi ludici. Tanto per fare un esempio, è stato chiesto ai presenti di suddividersi in gruppi di circa 10 persone, di disporsi in cerchio in maniera serrata e di sorreggere un hula-hoop tutti insieme, da sotto, e senza afferrarlo. Il compito da svolgere era di condurre l’oggetto a terra senza che nessuno perdesse mai il contatto con questo. Compito facile solo all’apparenza proprio per la collaborazione tra i 10.
Oltre all’entusiasmo e all’ironia creati da questo e dagli altri giochi, l’elemento che ha condotto i partecipanti a riflettere è stata la rilettura. È a questo punto che si è scoperto non solo l’alta pertinenza del gioco come strategia d’apprendimento, ma anche il modo in cui ciascuno dei presenti ha preso parte a un compito che poteva riuscire con successo alla sola condizione di essere svolto insieme. In questo senso gli esercizi sono stati rivelatori del modo in cui ciascuno si lascia coinvolgere da dinamiche di collaborazione.
Una seconda importante pista di riflessione della prima giornata sono stati i conflitti a cui la collaborazione espone. Abbiamo potuto sperimentare degli strumenti concreti per comunicare gli uni agli altri quegli atteggiamenti che non favoriscono il lavoro in equipe e che possono, anche involontariamente, comprometterne gli esiti.
Forti di questa esperienza e dei suoi insegnamenti, i partecipanti sono poi entrati nella consueta fase di comunicazione più personale, in cui ciascuno ha potuto raccontare gli sviluppi e le novità del proprio cammino di vita da “giovane padre” in quest’anno e il lavoro apostolico in cui è inserito.

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