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Gesuiti News Curia generale Fratelli tutti, sr. Kafka e p. Sosa: “Tornare a sognare insieme un mondo migliore”
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Fratelli tutti, sr. Kafka e p. Sosa: “Tornare a sognare insieme un mondo migliore”

Presentazione di un libro presso la comunità dei gesuiti di Villapizzone a Milano

I presidenti di UISG e USG, istituzioni che rappresentano a livello mondiale le religiose e i religiosi, commentano l’enciclica del Papa “Fratelli tutti”, firmata ad Assisi sabato 3 ottobre. Del documento in evidenza le novità, l’universalità dell’insegnamento, il valore della politica e l’attenzione al tema dello sviluppo e della cultura aperta all’incontro, a partire da una teologia del popolo, per la riscoperta di perdono e riconciliazione, base per un sogno comune.

Il modo ampio e multiforme del Papa di leggere la parabola del buon samaritano, la scelta di alcuni verbi specifici,”chinarsi, essere amabili, ricchi di compassione”. Sono alcuni degli aspetti che hanno maggiormente toccato Sr. Jolanda Kafka, presidente dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali delle congregazioni femminili cattoliche e Superiora generale delle Missionarie Clarettiane. “La centralità del farsi prossimo” aggiunge p. Arturo Sosa, presidente USG e Superiore generale della Compagnia di Gesù “rispetto al dividere popoli, nazioni, polarizzando la vita pubblica, separandoci per religioni, per colore della pelle o per paese di provenienza”. L’invito alla prossimità, a entrare in comunicazione, a dialogare, ad accogliere concretamente e fraternizzare. “Il desiderio di continuare a sognare un mondo migliore in cui si riconosca la dignità di tutti, siano possibili relazioni di solidarietà e questo si sogni insieme”.

Le novità

Diverse le sorprese nel testo: “l’ampiezza del tema, un intrecciarsi di dottrina sociale, spiritualità, ecclesiologia, con la stessa pastorale proposta. Nella lettura si incontrano sempre nuovi orizzonti che si susseguono” sottolinea Sr. Kafka. L’ispirazione poi a San Francesco e lo stimolo dato dal colloquio con l’Iman Ahmad: “un gesto di grande umiltà e capacità di visione universale, per includere tutto il bene per un bene maggiore”.

“Uno sguardo capace da una parte di raccontare duramente le ombre del mondo in cui viviamo” commenta p. Sosa “con un realismo toccante e segnalare al tempo stesso la speranza e il cammino attraverso il quale possiamo divenire fratelli”. Uno sguardo complesso che chiede la responsabilità di ognuno  “Non è qualcosa che dipende da altri. Per questo dobbiamo farci cittadini. La cittadinanza è strumento di fraternità”.

Il buon samaritano e l’universalità dell’insegnamento

“È una parabola dell’umanità” per Sr. Kafka. “Tutti siamo un po’ feriti, un po’ briganti, che attaccano o passano al largo. Però tutti abbiamo la possibilità di essere buoni samaritani. Gesù vuole dimostrare che in ogni essere umano risiede il meglio, la capacità di avere compassione dell’altro, Ogni religione poi possiede il senso della compassione come massima espressione dell’essere umano e dell’essere divino”.

La politica

Un capitolo intero è riservato all’approfondimento della politica. “Oggi è indebolita dal populismo di destra e sinistra” riferisce P. Sosa “che sostituisce i popoli per l’egemonia del mercato e preferisce aumentare il guadagno dei pochi sulla giusta distribuzione della ricchezza. Un’enciclica sulla fraternità universale che non considera il ruolo centrale della politica, resterebbe una bella esortazione. Si tratta di riconciliarsi veramente “non con le parole ma recuperando la responsabilità della vita comune. La politica non ha senso senza il bene comune.”

Una teologia del popolo

“Il Papa quando parla del bene comune e del camminare con il popolo parte dalla teologia della storia della salvezza” spiega Sr. Kafka “del popolo d’Israele, non parte da una politica ma dalla Rivelazione. Il bene comune è sempre un bene maggiore rispetto al bene individuale. Ce lo hanno insegnato i grandi santi e Gesù stesso. È uno sforzo che dobbiamo fare questo entrare nella chiave della teologia del Papa, leggendo qualcosa della teologia del popolo, avvicinandoci non con sospetto ma apertura”.

Uno sviluppo integrale

“Certamente non basta dire che tutti siamo uguali ma che tutti gli esseri umani hanno gli stessi diritti” aggiunge “la stessa possibilità di sviluppo. E questo sviluppo deve essere integrale. Per essere tale non può essere visto, come dice Papa Francesco, solo come un bene personale, ma un bene del gruppo a cui ogni persona appartiene. Il Papa ci chiama a ricomporre la fraternità a partire dalla considerazione fondamentale antropologica: tu sei mio fratello, tu sei mia sorella.”

Una nuova cultura, tra identità e apertura

“Nessuno può amare l’altro se non ama la sua cultura, le sue radici, la sua storia, come punto di partenza” specifica la presidente UISG. “Al tempo stesso è necessario aprirci, per ricevere dagli altri. In fondo tutti gli esseri umani sono frutto dell’interscambio di culture, del fluire dall’occidente all’oriente dal sud al nord. Se interrompiamo questo intercambio, allora le nostre vene, i nostri contatti si induriscono, diventano chiusi e alla fine portano alla morte, all’estinzione, all’isolamento e alla guerra”.
“Il Papa propone in 4 verbi un programma completo e molto impegnativo sulla relazione con i migranti: accogliere, proteggere, promuovere, integrare” sottolinea p. Sosa, “un programma che ispira tutto il lavoro che realizziamo con migranti e rifugiati e ci ricorda che tutti siamo o siamo stati migranti o veniamo dall’immigrazione. Il modo di accogliere e integrare i migranti arricchisce la società”.

I percorsi dell’incontro

Cercare spazi e cercare strategie per l’incontro, per il dialogo. “Il Santo Padre fa appello alle istituzioni, dalle Nazioni Unite a ciascuno di noi” spiega Sr. Kafka. “Specifica che per la pace dobbiamo guardare l’altro come prossimo” e con gratuità. Invita ad essere artigiani della pace, ” in un percorso illuminato dalla verità e da una verità che possa essere accessibile a tutto il popolo. La costruzione della pace non finisce mai e suppone la sconfitta della povertà e delle sue cause, il recupero della memoria condivisa, la rinuncia alla guerra la fine dell’aggressione all’ambiente e della pena di morte”.

Riconciliazione e perdono per tornare a sognare insieme

“Dalla verità possiamo giungere al perdono che è la modalità con cui il Signore si manifesta: amore misericordioso” conclude P. Sosa. “L’invito del Papa è a riscoprire amabilità, benevolenza verso gli altri e il creato, recuperare i dettagli degli incontri quotidiani, per tornare a custodire insieme un sogno di bene”.


 

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