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Fausti, “Con tutta franchezza e senza impedimento”

Carlo Bellavite Pellegrini e Beppe Lavelli SJ sono i curatori del volume “Con tutta franchezza e senza impedimento” in ricordo di padre Silvano Fausti. Edito da Ancora, il 29 settembre alle ore 16, verrà presentato presso la Comunità di Villapizzone con gli interventi, oltre che dei curatori, di Alessandra Dal Moro, membro del Csm; Massimo Nicolai, presidente della Comunità di Villapizzone; Gianguido Vecchi, vaticanista del Corriere della Sera.

«Silvano era imprevedibile, come quei calciatori difficilissimi da marcare perché non sai mai dove vanno a parare»: Carlo Bellavite Pellegrini ha conosciuto padre Fausti nel ’91. La “prima volta” a Villapizzone non si dimentica. Il giovane economista era «legato alla Compagnia per motivi di famiglia, sin dal Battesimo, ma avevo frequentato prevalentemente il Centro culturale san Fedele. Mi indirizzarono dunque a Villapizzone, in una realtà che mi spiazzò un po’, ad una giornata di ritiro per giovani. Avevo ventiquattro anni. Avevo sentito parlare molto non solo di Villapizzone, ma anche delle attività estive dei gesuiti a Villa Capriolo a Selva di Valgardena», ricorda Bellavite Pellegrini, docente di Finanza aziendale presso la Facoltà di scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano. Da quel momento quei due luoghi, dove padre Fausti era ben presente, diventeranno dei punti di riferimento. «Mi introdussero a un’ermeneutica diversa da quella cui era abituato. E incontrai Silvano che amava ripetere “l’uomo diventa la Parola che ascolta”, e lui era l’uomo fedele alla Parola. In tempo di fake news ritengo questa dimensione molto profetica». «Ricordo che la nostra ultima conversazione è stata sull’uso dei beni della Compagnia, dove la sua capacità tecnica era nulla, ma il discernimento ignaziano funzionava benissimo anche per illuminare l’approccio a questo tema».  Di quest’amicizia, «mi sono preso anche qualche rispostaccia», Bellavite Pellegrini racconta nel volume , Con tutta franchezza e senza impedimento, che ha curato insieme a padre Beppe Lavelli, proprio in ricordo di padre Fausti. Edito da Ancora, il 29 settembre alle ore 16, il volume verrà presentato presso la Comunità di Villapizzone con gli interventi, oltre che dei curatori, di Alessandra Dal Moro, membro del Csm; Massimo Nicolai, presidente della Comunità di Villapizzone; Gianguido Vecchi, vaticanista del Corriere della Sera.

Il libro nasce dalla collaborazione tra un laico e un gesuita, cifra che sin dalla nascita ha contraddistinto anche il progetto di Villapizzone e oggi è una delle priorità apostoliche che la Compagnia di Gesù si è data ai vari livelli. Il volume raccoglie testimonianze e riflessioni «di persone che a vario titolo sono state vicine a padre Fausti e che esprimono punti di vista complementari da mondi molto diversi; con una presenza ragionata a discreta dei suoi confratelli», dice Bellavite Pellegrini. «Dalle testimonianze, ma anche andando in giro», aggiunge padre Lavelli «si percepisce che Silvano era l’uomo del servizio alla Parola. I primi gesuiti di Villapizzone avevano studiato a Lovanio, Oxford, Munster… in quel contesto nasceva il servizio della Parola, che è un po’ il cuore della spiritualità ignaziana: lectio e corsi di esercizi». Padre Fausti ha vissuto a Villapizzone dal ’78 fino alla morte, avvenuta nel 2015. E Il centro dove famiglie e gesuiti vivono insieme, facendo accoglienza e lectio divina, «è stata la casa da dove si staccava volentieri solo per andare in missione». La sua voce, la potenza delle sue lectio, emerge dalle testimonianze del libro. E, per chi non lo avesse mai incontrato, anche dalle registrazioni degli incontri biblici scaricabili dal sito di Villapizzone.   Un consiglio per chi volesse ripartire da zero? «Consiglio l’ascolto del Vangelo di Marco, dove Fausti ha speso più tempo», suggerisce padre Lavelli. «L’ascolto dà la percezione della sua grande capacità di comunicazione, del suo andare all’essenziale, anche in una sola battuta».

 

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