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Emilia. I giovani ignaziani per l’emergenza terremoto: un cammino che continua

Il tam tam ha radunato circa 200 persone. E ha permesso di raccogliere 55mila euro. Il bilancio dell’operazione “Emergenza Emilia”, coordinato dal coordinamento dei Giovani Ignaziani, è in questi numeri e in una rete di relazioni e di amicizie che negli scorsi mesi ha messo insieme giovani provenienti da tutt’Italia a sostegno di due campi terremotati, a Camposanto e a Mortizzuolo Mirandolese, nelle attività di animazione dei bambini delle materne, delle elementari e nel servizio nel campo tenda. L’iniziativa, che viene raccontata in un filmato, ha una sua continuazione attraverso diverse iniziative di solidarietà organizzate dai volontari. Il 23 novembre, per esempio, ci sarà una serata letteraria a Cagliari e i fondi raccolti saranno destinati al progetto “adottiamo le scuole” del comune di Camposanto.
Durante i giorni dei campi (dal 17 giugno al 2 settembre, secondo 11 turni di 8 giorni pieni ciascuno, uno di formazione e 7 di servizio) i volontari hanno rielaborato l’esperienza attraverso una condivisione serale, una condivisione di fine campo, accompagnata, negli ultimi turni, dalla stessa psicologa che aveva curato l’incontro del sabato iniziale, come raccontano alcune testimonianze sul sito gesuitinews. Alcuni di loro hanno partecipato, a Bologna, a un week end a Villa San Giuseppe di rilettura dell’estate e lancio dell’anno nuovo; sono stati organizzati vari turni delle giornate di ritrovo; tutti sono stati invitati a partecipare al capodanno di Taizé a Roma dove verrà dedicato tempo e preghiera alla rilettura di questa esperienza.
Quanto ai progetti futuri gli psicologi che hanno collaborato per la preparazione  dei volontari e la rielaborazione del loro vissuto si sono resi disponibili ad aiutare le famiglie di Camposanto in un progetto di riflessione sulla genitorialità.
Il bilancio statistico dice che la maggior parte dei volontari era sulla fascia 18-22 anni, altri intorno ai 30 anni. Vi è stata una buona partecipazione di persone più adulte. I principali luoghi di provenienza dei volontari sono stati: Bologna, Milano e Brianza, Caserta, Cagliari, Roma, Genova, Padova e Verona, Catania e Palermo, Como, Chieri. Due volontarie sono arrivate da Malta, una dalla Svizzera e uno da Barcellona.
La provenienza ecclesiale è stata così articolata: 11 gesuiti, prevalentemente scolastici, 3 religiose ignaziane, 3 sacerdoti diocesani, 2 famiglie di Maranatha e una della Tenda di Abram; numerose persone della CVX, un gruppo della LMS, diversi del MEG. Un gruppo scout, due gruppi parrocchiali. Padre Stefano Corticelli, tra gli organizzatori dell’iniziativa, rileva: “Interessante è che la maggior parte dei volontari non proviene da movimenti, gruppi o iniziative ignaziani. Sono giovani partecipanti al family day di Milano, un gruppo scout conosciuto da un professore del collegio Massimo, persone che hanno visto un volantino in una delle nostre chiese, altri che hanno letto un annuncio in un giornalino o intercettato nei modi più diversi il sito gesuitinews. Alcune persone erano dichiaratamente non credenti”.

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