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Educazione. Le scuole dei Gesuiti a “Tablet School”

Il 5 aprile, a Bergamo, tre scuole della rete GesuitiEducazione hanno partecipato a “Tablet School”, il primo meeting in Italia creato dagli studenti per gli studenti, organizzato dal Centro studi ImparaDigitale, associazione che promuove un metodo didattico per competenze basato sull’uso delle tecnologie nella scuola. Per una volta sul palco ci sono stati gli studenti a spiegare come sognano e come dovrebbe essere la scuola digitale del futuro, a raccontare in maniera critica le esperienze che hanno fatto con i loro insegnanti, a mettere sul piatto le loro competenze tecnologiche.

Edoardo Amoroso, della IV ginnasio dell’Istituto Leone XIII di Milano, è stato il più giovane dei cinque ragazzi a raccontare la sperimentazione in corso. Dopo queste testimonianze moltissimi ragazzi sono saliti sul palco per porre le proprie domande a chi, in platea, di solito è abituato a farla da protagonista: le istituzioni, i docenti, gli esperti di tecnologia, di editoria scolastica. Domande precisissime sui fondi per l’innovazione tecnologica, sul cyberbullismo, sugli eventuali danni alla salute, sulla funzionalità di determinate piattaforme e sull’implementazione di tecnologie adatte alle effettive esigenze della scuola. Ciò che è emerso ci è parso estremamente interessante: non solo i ragazzi possiedono una grande competenza tecnologica, ma hanno dimostrato di sapere confrontarsi, esprimere precise richieste motivandole con serietà e rispetto, essere convincenti e pertinenti, rispettare i tempi; non sempre gli adulti hanno saputo essere altrettanto esaurienti, precisi, chiari, competenti. Nel pomeriggio sono state attivate diverse tavole rotonde nelle quali i ragazzi hanno discusso soluzioni realizzabili con gli esperti. Volendo sintetizzare il valore dell’esperienza vissuta con le parole di Dianora Bardi, vera anima dell’intero evento, “Il ragazzo deve essere protagonista del proprio apprendimento, e se davvero vogliamo che diventi tale, noi dobbiamo ascoltare i ragazzi per capire i loro bisogni, per costruire una scuola che soddisfi le loro esigenze”.

Per alcuni docenti degli Istituti di Milano, Torino e Roma, l’esperienza del meeting è poi proseguita nella giornata successiva con una full immersion di formazione e di approfondimento sulle migliori tecnologie per una didattica per competenze. Se la IV ginnasio del Leone XIII è stata infatti la classe pilota della sperimentazione per la rete GesuitiEducazione, dall’anno prossimo saranno molte le classi che partiranno con una didattica nella quale la pedagogia ignaziana desidera vivere appieno grazie anche all’apporto delle nuove tecnologie, e in particolare attraverso una didattica per competenze facilitata dall’uso di personal device (tablet) non solo nei licei, come accadrà a partire da settembre all’Istituto Sociale di Torino (oltre che al già citato Leone XIII di Milano), ma anche alla scuola secondaria di primo grado e alla primaria, come per esempio all’Istituto Massimo di Roma e al S. Ignazio di Messina.

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