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Drongen e Utrecht. Formazione obbligatoria per prevenire gli abusi sessuali

A fine maggio i gesuiti delle Province fiamminga e olandese (BSE; NER) sono stati invitati per un incontro sugli abusi sessuali. L’incontro è stato obbligatorio per quelli al di sotto di 75 anni. Di seguito la cronaca di Walter Ceyssens

L’obiettivo generale dell’incontro era quello di fare formazione e presentare una visione generale dell’ argomento. In primo luogo, ci si è interrogati su cosa è realmente accaduto in passato, quali sono i fatti e le cifre. Il provinciale Johan Verschueren SJ ha fatto una descrizione chiara della situazione e quindi ci si è rivolti al presente. Una vittima di abusi ha dato una testimonianza molto impressionante su come ha convissuto con le sue esperienze passate fino a oggi. Questa persona è ‘sopravvissuta’ ad abusi che sono durati per tutta la pubertà, oggi ha trovato di nuovo un senso di dignità, e si è riconciliata con la Compagnia di Gesù.

In terzo luogo si è guardato al futuro: cosa fare adesso? Theo van Drunen SJ ha presentato un documento con le nuove linee guida in materia di prevenzione degli abusi e gestione della situazioni in cui si verificano. Il testo vuole aiutare ad avere una nuova consapevolezza, prendendo sul serio i segnali di abuso. Molto utile è stata anche la presenza di sessuologa Liesbeth Stam, e di un’esperta giuridica, Mia de Schamphelaere, che hanno lavorato come mediatrici nei casi di abuso sia in contesti ecclesiali che della società in generale.

L’atmosfera dell’incontro è stata aperta e serena: le forti emozioni dopo lo scoppio di casi come quello di monsignor Van Gheluwe – un vescovo accusato nel 2010 – nelle Fiandre, o dopo gli scandali in un collegio dei gesuiti olandesi, sono ormai placate. Siamo ora pronti a riconoscere al massimo la portata del danno fatto da parte di individui e strutture. E di confrontarci con le vittime. Ora possiamo guardare insieme il male che c’è nell’abuso, e considerare come la sessualità può avere un posto sano anche nella teologia e nella spiritualità. Ma, come ha ricordato la testimonianza della vittima, il danno dell’abuso resterà per sempre. Non dobbiamo pensare che sia una cosa del passato, con cui si sono chiusi i conti: è una cicatrice che resterà per sempre nella Chiesa e nella Compagnia.

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