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Da Scampia: farsi prossimi in un tempo di distanziamento

La cronaca di queste settimane nelle parole della comunità dei gesuiti di Scampia: “La nostra vita è proseguita essendo guidata da due preoccupazioni: come continuare ad aiutare spiritualmente i fedeli e come supportare materialmente quelle persone che, vivendo di espedienti o economia sommersa, con il blocco progressivo della mobilità hanno perso ogni ingresso economico”.

Domenica 8 marzo, alla messa della mattina, invitiamo l’assemblea a ringraziare Dio perché ancora possiamo celebrare insieme, al contrario di altre zone d’Italia. Facciamo appena in tempo. Infatti le messe vengono sospese in tutto il Paese, a partire dalla sera di quello stesso giorno. Così la nostra vita di gesuiti a Scampia è proseguita essendo guidata da due preoccupazioni: come continuare ad aiutare spiritualmente i fedeli e come supportare materialmente quelle persone che, vivendo di espedienti o economia sommersa, con il blocco progressivo della mobilità hanno perso ogni ingresso economico.

Per quanto riguarda la vita della nostra chiesa, la rettoria Santa Maria della Speranza, la giornata inizia alle 8.30 con la celebrazione a porte chiuse della messa, essendo presenti solo noi gesuiti. A seguire e rispettando le indicazioni della Diocesi, apriamo la chiesa dalle ore 9.00 alle 12.00, per consentire, a chi lo desidera, di fermarsi in preghiera silenziosa e adorazione del Santissimo Sacramento, rispettando ovviamente le dovute distanze. Il venerdì proponiamo una via crucis in streaming. La domenica la messa è alle ore 12,00 e viene pure trasmessa in streaming. I bambini del catechismo sono invece seguiti dalle catechiste via WhatsApp.

Per accompagnare spiritualmente le persone, esprimendo loro la nostra prossimità e un invito alla speranza, ci siamo serviti anche della pagina Facebook della rettoria. Ogni giorno, a turno, pubblichiamo una meditazione che, al contempo, permetta ai fedeli di oggettivare inquietudini e fatiche di questo tempo, e lasci emergere le opportunità in esso insite, per infondere incoraggiamento, equilibrio e orientamento. Ogni riflessione è concepita da ognuno di noi secondo la propria sensibilità e ispirazione: c’è chi parte dalle reazioni collettive alla pandemia per far prendere consapevolezza di ciò che si agita nel nostro inconscio, aprendo la strada ad un discernimento delle mozioni interiori. Chi sottolinea le analogie del tempo presente con le condizioni degli esercizi spirituali ignaziani, arrivando a proporre piccoli esercizi adattati alla attuale quotidianità. Chi infine propone una preparazione del vangelo della domenica.

Dopo un primo breve tempo di interruzione per riorganizzazione interna, ha riaperto, rafforzato, il centro di ascolto della rettoria. La distribuzione di pacchi alimentari e medicine a famiglie in situazioni di indigenza è passato infatti da 30 a quasi 50 nuclei serviti, mentre nuove richieste di aiuto continuano ad arrivare. Inoltre i collaboratori abituali, molti dei quali pensionati, sono stati affiancati da altri più giovani, per evitare di esporre al rischio di contagio i più anziani. La distribuzione che si faceva in un sol giorno, ora avviene su più giorni, per evitare assembramento di persone. Ringraziamo di vero cuore tutti i volontari e benefattori lontani e vicini che ci permettono di essere strumento della Provvidenza.

Nel corso dell’emergenza attuale si è anche creato un coordinamento delle caritas dell’ottavo decanato, che comprende oltre a Scampia altri quartieri popolari dell’area nord di Napoli. Il coordinamento ha lo scopo di contenere le “guerra tra poveri”, ovvero il tentativo di alcuni di avere più aiuti, andando a bussare contemporaneamente a più porte, rischiando così di dare meno a persone più bisognose o “invisibili”. Si sta cercando di superare questa situazione attraverso un database comune, in cui confluiscano tutti i dati delle persone che vengono seguite e della modalità di intervento.

Tra le persone maggiormente vulnerabili in questo tempo, ci sono i Rom che vivono nel campo nomadi adiacente la nostra Comunità. Da quando ci troviamo in stato di emergenza sanitaria, essi non possono più continuare a chiedere quell’elemosina che permette loro di sopravvivere: non trovano più aperti i posti dove abitualmente questuano e, se uscissero, esporrebbero sé ed altri al contagio, con l’ulteriore rischio di essere bollati come “untori”.

Per questa ragione, due settimane fa abbiamo formato una task force con lo scopo di organizzare in tempi rapidissimi una distribuzione alimentare di emergenza, per servire tutte le 80 famiglie del campo, per un totale di circa 470 persone. Il giorno 19 marzo, grazie alla generosità di benefattori istituzionali e privati, ha avuto luogo la prima distribuzione alimentare. Il direttore della ASL Napoli 1 Distretto 28 ha colto l’occasione per fare una breve sessione di informazione sul coronavirus con tutti i capi famiglia del campo.

Avere ricevuto viveri in tempi così ravvicinati rispetto all’emissione del Decreto del Governo ha permesso ai Rom del campo di beneficiare di una settimana ‘in sicurezza’ e ha dato ai volontari il tempo necessario per perfezionare l’organizzazione degli aiuti umanitari. Ad oggi sono state effettuate già due distribuzioni, ed è in corso la preparazione della terza.

Nel frattempo è stata messa in piedi una piattaforma di crowdfunding, ancora attiva oggi. Grazie a questa piattaforma e alla creazione di un’entità nuova di riferimento (BAM, Brigata di Appoggio Mutuo) che comprende gesuiti, suore e fratelli religiosi operanti a Scampia, alcune associazioni che servono i rom e le persone più bisognose del quartiere (“Chi Rom e… chi no”, “I girasoli dell’est”, “Magma”) e un gruppo di volontari, le attività procedono. Grazie a questa collaborazione e all’aiuto di ulteriori benefattori si riesce ora a servire anche il secondo campo Rom, quello di Secondigliano, e un centinaio di famiglie napoletane bisognose.

Nelle attività di distribuzione di alimenti, tutte le azioni che prevedono il contatto tra persone sono state attuate secondo le disposizioni delle norme di prevenzione del contagio da Covid (distanza di sicurezza, mascherine, guanti…), sotto la supervisione dell’ASL territoriale, e con la presenza di volontari della Protezione Civile.

Infine, va detto che al servizio alimentare si è aggiunto uno sportello telefonico di supporto legale e psicologico,  e un “numero verde” per ricevere altre urgenze di persone in stato di bisogno nell’area Nord di Napoli.

Comunità S.Francesco De Geronimo, Napoli-Scampia

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