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“Comunità di connessioni” e il discernimento in politica

Un incontro della scuola di formazione politica Comunità di Connessioni presso La Civiltà Cattolica

Un’associazione che promuove l’impegno e il dibattito sui grandi temi dell’agenda politica di oggi.

Nata dall’esperienza della scuola di formazione politica avviata nel 2009 da p. Francesco Occhetta, “Comunità di connessioni” promuove incontri formativi di cui uno in una sede istituzionale, pubblica articoli, volumi e materiale multimediale sui temi della giustizia, del lavoro, dell’Europa, delle città e dello sviluppo sostenibile. L’Associazione promuove la connessione di realtà locali e partecipa a convegni,seminari e momenti di formazione organizzati da altre associazioni sul territorio. Un percorso che nasce dalla percezione di un bisogno profondo, come spiega p. Occhetta:

La proposta parte da una domanda di solitudine di molti giovani e dal loro desiderio di vivere l’impegno politico. Così Connessioni è diventata una comunità di giovani che dal 2009 si incontra per confrontarsi e formarsi sui temi dell’agenda politica. L’impegno è “pensare politicamente” alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. Si tratta di una aggregazione apartitica e plurale ma non neutrale ai temi della democrazia.

Cosa si propone concretamente?

Da allora sono passati più di 1000 giovani molti dei quali si stanno impegnando in varie forme. Connettiamo nuovi volti che abbiano competenze e siano uniti da un metodo. È questo anche il sottotitolo del nostro volume “Le politiche del popolo. Volti competenze e metodo” con la Prefazione di David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo.

Come si compongono i vostri incontri?

Ogni incontro sia in presenza sia online ha un’introduzione spirituale, in cui impariamo a conoscere gli strumenti della spiritualità, come ad esempio regole del discernimento, la contemplazione, l’esame di coscienza etc. Poi si approfondisce un tema. Sono venuti ad aiutarci ministri, costituzionalisti, giornalisti, ambasciatori ecc. Ogni incontro prevede lavori in gruppi su casi concreti inerenti al tema dell’anno, guidati da giovani tecnici e professionisti. È una sorta di “palestra” di democrazia deliberativa, con l’obiettivo è fare emergere i valori in conflitto per capire quali scelte fare. È l’antico metodo della casistica gesuitica.

Quali le novità per quest’anno?

In questo tempo difficile abbiamo aperto una nuova testata giornalistica .  Siamo stati citati in Parlamento mentre agenzie nazionali come l’Ansa ci battono, segno che premia il ritornare a pensare. Inoltre stiamo organizzando un Congresso a fine settembre in cui parteciperanno i 100 più coinvolti nel progetto.

Quali i riscontri?

Molti, persino troppi e ci stiamo strutturando meglio. Chiedono di unirsi al nostro cammino amministratori locali, parrocchie e diocesi, fondazioni e associazioni. Li stiamo coinvolgendo, tutto quello che facciamo è un servizio e lo facciamo in spirito di povertà, ci autotassiamo per pagare le spese, ma siamo ricchi di relazioni.

Di cosa ha bisogno oggi la politica?

Ha bisogno di più cultura europea, di parole nuove, di regole che semplifichino il gioco, di volti credibili e preparati. Quello che siamo vuole rispondere al monito di Hannah Arendt: «È nel vuoto del pensiero che il male è inscritto». I giovani che lo desiderano possono contattarci: connessioni.formpol@gmail.com

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