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Cresce la mini foresta piantata per compensare l’inquinamento generato dalla GC36

Una mini-foresta per aiutare a compensare le emissioni di di carbonio che sono state generate per raggiungere Roma dai 215 delegati della 36ª Congregazione Generale, provenienti da 62 nazioni. I gesuiti della Cambogia e Banteay Prieb, una scuola professionale per persone con disabilità, hanno piantato infatti 400 piantine di alberi nativi, tra cui diverse specie locali in pericolo, in un ettaro di terreno di proprietà dei gesuiti vicino alla scuola. Le piantine stanno crescendo bene e in previsione, con l’arrivo della stagione della piogge, si pensa di piantare altri alberi.

“In ottobre, mentre seguivamo da lontano i lavori della GC 36, abbiamo sentito che avremmo potuto contribuire aiutando la Compagnia a compensare l’inquinamento dai carbonio di questo incontro”, ha detto p. Gabriel Lamug-Nañawa SJ, che coordina il programma di Ecologia del Servizio dei Gesuiti Cambogia. “I voli dei delegati, l’elettricità utilizzata durante l’incontro, il cibo extra e le bevande, il trasporto e altri servizi aggiuntivi, a causa della GC 36, hanno immesso nell’atmosfera più carbonio contribuendo all’aumento dei gas serra e quindi, in proporzione, ai cambiamenti climatici.
P. Lamug-Nañawa ha comunque notato che la sala e la logistica della GC36 sono stati organizzate tenendo a mente la cura nell’ambiente. Un esempio è l’uso di schede elettroniche da parte dei delegati, praticamente eliminando la necessità di documenti stampati.
L’iniziativa per la mini-foresta è stata annunciata alla chiusura della GC 36 e i delegati sono stati invitati a sostenerla con una donazione di 10 euro ciascuno. Più di un terzo dei delegati ha risposto, per un totale di € 780. Piantando la foresta il team dei gesuiti del Cambodia Ecology Programme ha potuto partecipare in un modo unico nel GC 36.”C’è un’urgenza che circonda il cambiamento climatico e tutti possiamo fare molto di più nella nostra risposta”, ha detto p. Lamug-Nañawa.
“Possiamo fare di più nelle nostre comunità e nelle nostre istituzioni nel modo in cui organizziamo le nostre riunioni, come usiamo energia e trasporti, come condurre i nostri stili di vita personali e altre attività che generano più carbonio”.
“Sembra un compito erculeo, ma … come ha affermato il P. General Arturo Sosa SJ durante la GC 36, siamo chiamati a lavorare con l’audacia che viene da Dio, non solo per l’improbabile, ma anche per l’impossibile”.

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